Anni 60'-Battisti - Mi ritorni in mente    

 

        

INCONTRO DI MANTOVA 5-6 OTTOBRE 2002 

 

LETTERA APERTA AGLI AMICI UFFICIALI EX ALLIEVI DEL 54° CORSO AUC

 

 

di Maurizio Bertazzoni

 

 

 

 

 

Cari amici,

è la terza volta che ci incontriamo numerosi e ben disposti e perciò dobbiamo convenire che non possiamo che essere soddisfatti di questo legame
che conferma quanto di saldo e di fortificato è rimasto da quel ahimè
lontano 1969 in cui, in quella scuola indimenticata:

C'è da auspicare, lo dico sottovoce, che i nostri incontri si ripeteranno ancora per altri 99 anni almeno . Quel che mi imbarazza sul serio è che mi si sta obbligando a tenere altri 99 discorsi e non so quanto ciò potrà per voi essere accettabile e soprattutto sopportabile.
Probabilmente qualcuno si vedrà costretto alla infamante diserzione!
Già da stasera cercherò di non provocare danneggiamenti alle vostre rispettabili masse celebrali e pertanto mi limiterò a ricordare poche cose e ad invitare ad alcune riflessioni.
Tuttavia vi invito ad avere la compiacenza e la predisposizione d'animo per ascoltare con quel classico pizzico di ironia, che ricordo essere una delle medicine
naturali per prendere la vita per il verso giusto. tanto non ne usciremo vivi!Ad Abano Terme nel 2000, ci siamo riconosciuti dopo oltre 30 anni di vuoto, che non sono pochi. Eravamo cambiati, ma più di fuori che di dentro.
Credo che tutto sommato, considerato che avevamo già a quel tempo dimostrato di essere inequivocabilmente dei bravi ragazzi, ciò sia stato di assoluto conforto.
Meglio un animo ed uno spirito giovanile che qualche ruga in meno. Così la penso, .. forse. Nel 2001, nella splendida Arezzo di Caprai, abbiamo confermato di aver ancora lo spirito giusto, rimanifestando il desiderio di stare insieme, se e quando possibile, almeno una volta all'anno.
Continuo a pensare che il fatto ha dello straordinario!
Anche perché è ancora più stupefacente come le nostre gentili e pazienti compagne di vita si dimostrino, una volta tanto, allineate e coperte con noi, agevolando al meglio questa nostra ormai fisiologica necessità di respirare la stessa aria, intensa e salubre, sia pur per sporadici momenti.

Cari Ufficiali, immensa è la sensibilità della donna, dobbiamo riconoscerlo...quando ella vuole, ben si intenda! E cioè per poche ore all'anno. Presenti escluse ben s'intenda!
Qualcuno, abile nella tattica in genere, mi ha suggerito di osservare gli sguardi delle nostre amate in queste specifiche circostanze.
L'ho fatto con una certa attenzione e devo convenire che a quegli sguardi manca solo la parola... per fortuna. In realtà gli occhi delle Nostre sono illuminati nel vederci così uniti, sorridenti, goliardici ed all'apparenza ringiovaniti...
Forse perché in tal modo riescono ad immaginarci come una volta... quando eravamo riusciti a conquistarle con l'arma del nostro irresistibile fascino.
Sbarbati, asciutti, tonici, ordinati, vivaci, esuberanti, svegli, aggressivi alla bisogna, un tantino spregiudicati sia nelle fasi di pace che nelle manifestazioni di forza.. erotica.
Io credo che da noi stimati Ufficiali, le nostre affettuose e tenere creatura si aspettino ancora qualcosa, che è sempre meglio di niente.
E comunque, come ci hanno insegnato, nessuno di noi deve sentirsi appagato delle mete raggiunte. Non sono un esperto di arti amatorie, ma io dico che oggi: una camera confortevole e calda, uno specchio più largo che lungo,
e noi masculi ...nudi di madre, occhi di sfida, con anfibi, berretto e irreprensibilmente con la cravatta, potremmo creare uno scenario di
fantasie e passioni che ...potrebbero metterci in crisi definitiva. Di figuracce a 'sto mondo se ne fanno già abbastanza!
Confidando di essere fra amici che sanno tenere il segreto e che poi non mi sputtaneranno al mondo intero, faccio una confessione
coraggiosa.
lo ci ho provato, con tutta la mia audacia e spregiudicatezza. Ed ero quasi riuscito a risvegliare ...i sensi, indeboliti da lunghe
battaglie storiche, peraltro non sempre riuscite.
Ma...
- gli anfibi erano vecchi, impolverati, angusti ed induriti ...che male ai piedi!
- il berretto era stretto ...che testa grande!
- la cravatta era lunga, rigida e sbiadita e ...
...lui, in un indescrivibile contrasto ...
lui era corto, sgonfio, fiacco, impallidito con la testa in giù per il grande disagio!
Un mix tra tristezza e soffocato umorismo mi ha pervaso. Uno scenario assolutamente penoso, compassionevole, tipicamente fantozziano.
Un'imprudenza imperdonabile!
Bocciato in tattica ed in tatto. Meritatamente.
Spero nell'appello.
Torniamo in carreggiata.
Cari amici, ora, nell'anno 2002, siete approdati a Mantova.
Noi virgiliani ne siamo lusingati.
Proprio a Pietole (antica Andes), a due passi da qui, vide la luce Publio Virgilio Marone (70 a.C.), più Virgilio che Marone, il poeta latino celebrato anche da Dante, ben s'intenda, e che non ha niente in comune con il motore di ricerca di Internet.
Mantova è notoriamente ricca di storia.
Le opere più importanti furono realizzate nel periodo di maggior splendore della Casata dei Gonzaga, i quali si avvalsero delle arti e
della maestria dei principali esponenti, della cultura rinascimentale, come l'Alberti, il Mantegna, il Fancelli, Giulio Romano ed altri ancora (1300-1700, ora più, ora meno)
Non voglio or ora rubare la parte a chi vi ha già ricostruito e/o vi ricostruirà la storia mantovana.
Però diciamocelo.
Mantova è anche la terra di Saccani, rispettabile professore matematico in quiescenza, amante anche della letteratura e della buona tavola, un mix vincente.
Non di meno è anche la terra di Sissa, stimato ed integerrimo Vice Comandante dei Vigili Urbani di Mantova, a cui è stato demandato il delicato ed ingrato compito di sollevare parzialmente le casse dell'Amministrazione comunale ...con velox, laser e ancora con i mezzi tradizionali e persuasivi, in largo uso nella nostra civiltà francamente in parte compromessa.
Mantova, se permettete è anche la terra mia, e lo manifesto con misurato orgoglio. Lo voglio dire apertamente.
Mantova è una città discretamente tranquilla, abitata da gente immediata e senza tante bale.
Se crede in un progetto, lo insegue e lo persegue.
Se chiedi e ti fai capire, la gente ti aiuta.
Anche in questa festa "privata" ci sono i segni della generosità dei
mantovani e per la verità anche di amici di altre città che hanno
riconosciuto la bontà delle iniziative intraprese da noi mantovani.
* Richiamo alla Pubblicità: elenco degli sponsors ed amici che hanno consentito di "arricchire" questa festa.

Tornando a noi, presuntuosamente io mi sento di essere un degno rappresentante della mantovanità, ma non tanto per quanto detto,
ma per quanto ora aggiungo.
Udite, udite.
Mantova, fra altre cose, è terra famosa per:
- I maiali.
Di un maiale non c'è niente da buttare via.
- Le zucche.
A parte quelle vuote, che si trovano sul collo di certe persone, chi ha sale in zucca può ritenersi fortunato.
- Il riso.
Abbonda nelle prolifiche risaie mantovane.
Non corrisponde al vero indi che abbondi solo sulla bocca degli stolti.
- Lo stracotto d'asino.
Paradossalmente, per quanto questo straordinario brasato risulti di largo consumo, gli asini nostrani non si estinguono mai. E non sempre sono riconoscibili per strada.
- Le zanzare.
Meravigliose sanguisughe. Le migliori del mondo, le più attive. Chi avesse bisogno di un pruriginoso salasso per abbassare la pressione arteriosa, che in questo mondo disordinato, frenetico ed affannato è generalmente alta, può stabilirsi a Mantova nel corso delle serate estive.
La cura è assolutamente a carico dell'Amministrazione comunale.
Riudite.
- lo non sono da buttare (guardate che fisico!). Comunque dove manca natura, arte procura!
- lo ho una grande zucca (non vi dirò se piena o vuota!). In ogni caso meglio una testa ben piena che una ben fatta!- lo sostengo che il riso abbonda anche in bocca ai buongustai, lo sono un buongustaio, altroché!
- Non sempre vengo riconosciuto per strada (eppure qualche volta mi sento dare del somaro!). Evidentemente c'è sempre da imparare!
- Quando mi provocano o sono alterato, so anche pungere ripetutamente (procurando fastidi e pruriti!). Mai litigi violenti, si rischiano i denti!
Quindi, se tanto mi da tanto, ecco spiegato il motivo per il quale mi sento un degno rappresentante della mantovanità spontanea.
Spero, cari amici, che anche da Mantova portiate via qualcosa. Ovviamente non mi riferisco nella fattispecie ai doni che, riconfermando sinceramente il nostro ringraziamento agli sponsors, porterete tranquillamente nelle vostre case ...quanto ai sentimenti che germogliano in tutta la loro naturale intensità, ogni qualvolta ci troviamo insieme.
In un mondo che imperterrito continua a rimanere incrinato, incasinato, contorto ed irrispettoso delle regole e sordo ai messaggi di moralità, per non dire di peggio, mi sento di affermare, senza retorica alcuna, che stare con voi è come ritrovare quel mondo che francamente non ho dimenticato e che non potrò più dimenticare. In questo caso almeno, dobbiamo ringraziare la Provvidenza che ci ha dotati di una mente che non solo afferra le cose vicine, ma avvicina a sé anche quelle lontane nello spazio e nel tempo. Premesso che la disciplina è necessaria agli uomini come ai mulini è necessaria l'acqua per macinare, a quel tempo noi, nel rispetto di regole talvolta anche poco digeribili, abbiamo condiviso insieme momenti facili e difficili, abbiamo camminato e corso, abbiamo dato e ricevuto, abbiamo imparato a rinunciare, a lottare, a difenderci, ad attaccare e ...soprattutto abbiamo saputo creare un clima in cui anche ciò che era pesante, insieme diventava sopportabile, anzi assolutamente leggero.
Dichiaro la verità:
- Fossi zoppo, con voi ritornerei a far la più dura delle marce.
- Fossi orbo, nella mia mente ci sarebbe spazio per rivedere il film indimenticabile che abbiamo girato ad

   Ascoli Piceno.
- Fossi tonto, penderei dalle vostre labbra.
- Fossi foco, arderei gli anni, dispostissimo a rivivere quei luminosi ed irripetibili momenti vissuti insieme.
- Fossi ipocrita, vi farei salvi.
Ma siccome io sono quello che sono, nell'attesa di tempi che inesorabilmente diventeranno sempre più precari e difficili (la sclerosi impietosamente galoppa), faccio tre considerazioni:


1. Ho la ferma convinzione che il ritrovarci periodicamente rallenti il processo di inibidimento psico-fisico.
Nel mondo c'è un brivido serpeggiante che rasenta la paura: è l'ansia angosciosa per il tempo che verrà. L'unica vera difesa contro la vecchiaia è di conoscere la vecchiaia.
In questa conoscenza mi pare che valga la saggezza, la quale non è il prodotto di superficiali considerazioni, ma l'effetto dell'esperienza propria e altrui e dell'osservazione di chi ha vissuto e vive con gli altri, tenendo gli occhi aperti e la mente allenata al rifiuto della pigrizia e della solitudine. Insieme infatti si vivono indiscussi momenti di allegria. L'allegria aumenta le difese.
Dicono tra l'altro che la giornata più sprecata è quella in cui non scoppia una risata.


2. Ho la speranza che lassù, nonostante le nostre inevitabili manchevolezze, Qualcuno continui a proteggerci ed a guidarci e quanto meno sia benevolo nel presente e nel futuro. E se verrà anche il dolore, che sia vissuto con amore.3. Faccio l'augurio a che i nostri figli, ed anche quelli degli altri, crescano conservando di noi almeno i pochi pregi che a fatica ci riconoscono.
E fra questi auspico che imparino a star bene con gli altri. Soli si muore.
Cari amici, cari graditi ospiti,
col massimo rispetto di tutti, chiudo questo mio raffinato intervento
...raffigurandomi lo sventolio gagliardo di 4 bandiere:
.....................Quella tricolore ...a cui abbiamo prestato giuramento di fedeltà.
.....................Quella europea ...di cui ci onoriamo di far parte per geografia.
.....................Quella del mondo ... che è la bandiera di ogni essere vivente.
.....................Quella AUC, 54° Corso - Fanteria - Ascoli Piceno ... Correva l'anno 1969, quella è la      bandiera della nostra amicizia, che continua a sventolare. E che nessuno potrà mai ammainare.

 

Un forte abbraccio, Maurizio Bertazzoni

 

 

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