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Messaggi e Commenti

del

dopo Bologna

 

 

 

e-mail ricevuta da Maffezzoni maura

8/11/2010

 

 

        Guglielmo ti allego una lettera di ringraziamento che ho mandato anche a
          Remo . E'molto essenziale perche' non e' nella mia indole scrivere bene come Remo.


          grazie Maura Maffezzoni

 

 

HO TEMPOREGGIATO PRIMA DI ACCINGERMI A SCRIVERE.

LA KERMESSE ARTISTICA E CULTURALE DI BOLOGNA  ABBINATA ALLA MOSTRA DI SCULTURA E PITTURA CONTEMPORANEA DI  CA’ LA GHIRONDA, MI HA TALMENTE RAPITA EMOTIVAMENTE, TANTO DA  DISTOGLIERMI NELL’ESPLETAZIONE  DEL MIO LAVORO SCOLASTICO NELLE SETTIMANE SUCCESSIVE ALL’EVENTO.

SALTATO IL PROGRAMMA DELLA VISITA AL SANTUARIO DELLA MADONNA DI S.LUCA, CON TUTTO IL RISPETTO ALLA SACRALITA’ DELLA SUA FIGURA, CI SIAMO SENTITE DOPPIAMENTE “… ELEVATE…  “ PERCHE’ PROTAGONISTE DI UN MOMENTO CONVIVIALE ALLA CENA DI GALA DEL RISTORANTE “ I CARRACCI ” ,

E DURANTE LE FASI DI ESECUZIONE DEL QUADRO.

SIAMO SEMPRE   E     COMUNQUE SOTTO LA SUA PROTEZIONE.

ORA SI TRATTAVA DI  RIMETTERE I PIEDI A TERRA.

LA VITA QUOTIDIANA PROSEGUE CON OCCHI NUOVI E STRADE SPIANATE, ORGOGLIO     DI UNA MATURITA’ ADULTA.

E’ IL DONO DELLA VITA CHE  NON HA VOLTO, MA E’ INASPETTATAMENTE  MANIFESTA.

HO VISSUTO UNA SERATA SPECIALE DA  “  INFILTRATA/I “ COME “TONI” AMICI DEI BERTAZZONI E DI TUTTI VOI.

HO APPROFONDITO CONVERSAZIONI  E  AMICIZIE FRA LE DONNE

MOGLI E COMPAGNE DEGLI EX  UFFICIALI, DONNE  PIENE DI RISORSE DA SCOPRIRE CHE SANNO   AGIRE  CON INTUITO E INTELLIGENZA AL LORO FIANCO.

RINGRAZIO REMO E TUTTI GLI ORGANIZZATORI PER LE OPPORTUNITA’ CHE OFFRITE PER CONOSCERCI  E FARCI CONOSCERE.

GRAZIE DI TUTTO.

 

MAURA MAFFEZZONI

 

 

 

e-mail ricevuta da Mazzocco remo

 

Mestre 19 ottobre 2010

 

Carissimi AUC, compagni di viaggio di questi 11 anni, sembra ieri il giorno del nostro primo incontro in quel di Abano Terme… sembrava una scommessa, rivelatasi poi una bellissima realtà.

Per la festa di Bologna, mi ero preparato un bel programma, poi vanificato da alcuni imprevisti.

Avevo previsto, secondo il mio parere, il meglio del meglio di tutte le nostre feste, secondo le attitudini che avevo scorto ed ascoltato durante le nostre telefonate, cioè :

il momento culturale, con la presentazione del quadro della Maura, amica di Bertazzoni,

il momento enogastronomico, con la presentazione dei menù e relativo abbinamento con i vini a cura di Sessarego,

il momento goliardico, con i cori a cura di Caprai e Narder

il momento di intrattenimento musicale con il karaoke a cura di un Bertazzoni tuttofare come già avvenuto a Venezia.

Purtroppo, non è stato possibile fare tutto, però siamo riusciti, comunque, a fare qualcosa di importante.

Bologna, complici vari e fortuiti eventi, grazie alla Maura ed a Saccani, ignari artefici, ha rappresentato una tappa molto importante nella nostra storia, poiché ci ha permesso di realizzare un sogno, non solo mio, cioè : creare qualcosa di nostro, non semplici gadgets da comprare e regalare, ma realizzare qualcosa che testimoniasse la nostra impresa e che appagasse la  “fame” di cultura, almeno da parte mia.

Anni fa, Bettero mi aveva detto : "Remo, se non riusciamo a dare spessore culturale alla festa, finirà che ripeteremo continuamente le stesse cose, fino a stancarci, perciò dobbiamo trovare un interesse che ci leghi oltre i nostri ricordi". Caro Antonio, ci siamo riusciti.

Il mio primo grazie va a Maura :

per chi non lo sapesse, è stata una semplice coincidenza accaduta nel pullman a Tivoli mentre stavamo andando a Roma, che, chiacchierando con Maura, intravvedendone le qualità di artista spontanea capace e con tanta voglia di mettersi in gioco, il destino ha fatto si che tra noi nascesse l'idea del progetto.

Mi ha fatto molto piacere che durante la serata di sabato, Lei abbia rimarcato più volte il fatto che io l’abbia spronata a realizzare la sua opera, nonostante qualche periodo di poca voglia, poiché mi ha fatto sentire co-protagonista.

Il mio secondo grazie va a Saccani ed alla moglie Ilda, poichè programmando la visita al museo del prof  Martani ed adoperandosi per assicurarcene la presenza, grazie alla loro confidenza, abbiamo potuto apprezzare e conoscere sia la sua storia personale, costellata di miseria, sacrifici e difficoltà,  sia la sua straordinaria apertura mentale e culturale, di cui ci ha dato prova, spaziando e collegando tra di loro i vari aspetti di vita quotidiana relativi alla medicina, all’arte, alla cultura, al costume, alla gastronomia ecc.

Grazie di tutto a tutti… arrivederci in Friuli

Remo

 

 

e-mail ricevuta da Maselli Pasquale

 

RIFLESSIONE

 

Ciao amici nonni e… non,

 

sono tornato a Campobasso con un po’ di malinconia perché, come sempre, rivivere “il tempo di Ascoli oggi”  è una sensazione unica che non so descrivere…. Il tempo della gioventù, della gioia, dei sogni, della spensieratezza, della libertà,della vita bella….si sono infrante, all’improvviso, in quel lontano Gennaio 1969 ad Ascoli.

E’ stata dura ad Ascoli! Ma per fortuna a quell’età qualsiasi avversità ti solo scivolava addosso; bastava un piatto di bucatini alla carbonara al gallo nero alla sera o una semplice passeggiata a Piazza del Popolo che tutto si dimenticava del triste giorno passato a Fossa di Bretta o a Casa Zanoni o a gridare a squarciagola, perche veramente ti dovevi squarciare la gola, per presentarti a quel “PIVETTI”. E’ bello ritrovarsi  e ricordare……

Grazie a tutti coloro che hanno avuto questa magnifica idea e si sono adoperati per realizzarla praticamente; vorrò fare anche io la mia parte in futuro.

L’incontro di Bologna è stato magnifico, un grazie agli organizzatori! Non mi sento di fare nomi perchè in parecchi si sono adoperati, ma non posso non nominare il grande assente Gaudenzio Sessarego al quale faccio tanti auguri per una immediata guarigione, il tutto fare Guglielmo Caprai ed il regista Remo Mazzocchi. Grazie a Guglielmo per il cd e la saponetta che sto usando con cura e grazie alla signora per il grandioso quadretto della Madonna che guardo sempre con più meraviglia.

Ciao Guglielmo ti allego le foto, vedi tu quelle che ritieni opportuno inserire sul sito, grazie.

Ti sarei molto grato se mi darai la password per l’accesso agli indirizzi.

Un abbraccio Antonio e Assunta

 

 

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    Lettera di Fabrizio Fontana

 

 

Roma 14-10-2009

 

 Carissimi amici,

oggi a Roma è una giornata decisamente fredda ma bella, il cielo è terso e pulito come non vedevo da tempo e di conseguenza lo sguardo può spaziare fino ai punti più estremi dell’orizzonte.

   Mi frullano tante idee per la testa, tanti pensieri, ma non avendo le capacità letterarie di qualche altro commilitone mi rimangono decisamente difficili da esternare.

   A pochissimi giorni dalla fine della nostra manifestazione sento il dovere di scrivere queste poche righe per ringraziare prima di tutto Esquilio per la sua generosa disponibilità ed efficienza affinché anche quest’anno il nostro evento potesse realizzarsi nel migliore dei modi limitando al massimo i costi,  e Luigina che in “primis” ci ha sempre cortesemente ospitato a casa sua e che, in “secundis”, ha contribuito con la sua saggezza e pazienza a tutta la preparazione dell’appuntamento.

   Un  riconoscimento particolare a mia moglie Simonetta che con tutta la sua impetuosa determinazione ci ha salvato in parecchie occasioni, come nella mattinata di sabato, durante il temporale, lanciando l’idea di una escursione a Roma trasformatasi poi in una bellissima giornata all’aperto, grazie anche ad una preparatissima Ilaria che ci ha accompagnato nelle passeggiate, creando un affascinante connubio fra storia e poesia.

Come avete visto anche noi “Romani” abbiamo avuto il nostro “Sole di Austerlitz”.       

Un grazie particolare a tutti coloro che sono intervenuti anche per un giorno solo, per una sola serata o hanno partecipato al nostro incontro semplicemente con una telefonata.

A tutti coloro che, con spirito di collaborazione,  ci sono venuti incontro dandoci suggerimenti e consigli.

A tutti coloro che si accomunano in questa armonia di chiari colori che emana la nostra amicizia e che si perpetua da tanti anni.

A tutti coloro che fanno della fratellanza un bene comune.

A tutti coloro che talora bizzarri e quasi arroganti gettano il loro orgoglio un po’ guascone oltre l’ostacolo pur di continuare con la nostra associazione.

A tutti coloro che sono sempre supportati da una generosa carica di umanità.

A tutti i ragazzi del 54° Corso.

A ranghi compatti stringiamoci attorno alle nostre insegne e abbandoniamo chi ormai non   ha più interesse a seguirci,

Noi ci rivediamo a Bologna.  

 A tutti dico un grazie di cuore

    Fabrizio Fontana

 

 PS: Credo che onorare la memoria di coloro che non ci sono più è un dovere dei popoli possenti, quindi ritengo giusto che vengano ricordati nella liturgia del sabato sera a cui partecipiamo, come suggerimento aggiungerei alla fine della lista solo una parola “PRESENTE” o “TUTTI PRESENTI” per riconoscenza e ammirazione.

 

Lettera di Giovanni Matteoni

 

Montecatini 15/10/2009

caro Frabrizio e cari amici

quest'anno ho saltato il nostro decimo incontro a causa di qualche malanno che purtroppo arriva con la quarta giovinezza (20 la prima, 21 la seconda, 22 la terza, 23 la quarta...... e io l'ho cominciata!)

spero di rifarmi l'anno prossimo con la mia presenza e magari prima con qualche altro messaggio

per ora un sincero e forte abbraccio a tutti, famiglie comprese

Giovanni Matteoni

 

 

 Lettera di Massimo Saccani

Mantova 15/10/2009

Caro Fabrizio,
             cosa possiamo dire noi? Ci avete ospitato con la più sincera amicizia e vi siete adoperati per farci gustare al meglio le bellezze di Roma e di Tivoli, in un clima allegro e conviviale. Mi spiace per Bossi, ma Roma si è confermata "Caput mundi" . Un particolare ringraziamento alle vostre favolose signore . Che cosa sarebbe successo se non ci fossero state la "Top manager Simonetta" e la dolce , ma decisa Luigina ? E' proprio vero : "Dietro ad ogni grande donna c'è un uomo" . Così anche voi avete fatto la vostra bella figura.
Se ce ne fosse stato ancora bisogno, questo straordinario incontro ha confermato che il ritrovarsi è un piacere grandissimo e che la nostra amicizia (e quella tra le nostre mogli) si accresce ogni anno .
Un grandissimo grazie e un fraterno abbraccio .
A risentirci presto
Massimo e Ilda

P.s. :
Ho notato in te una buona vena letteraria . Complimenti . Persevera . E, con l'aiuto di Simonetta forse un giorno
....


 

Lettera di Remo Mazzocco

 

Mestre 19-10-2009

10 Raduno AUC 54 corso : TIVOLI 9-11/10/2009

Diario di bordo : Mazzocco Remo

La premessa  :

A Verona, li 11 ottobre 2008, parlando in fretta del raduno successivo, era emersa la proposta di Roma : 2 gruppi si offrivano per organizzarla, entrambi escludevano Roma città ed erano orientati fuori Roma : uno a Frascati, zona castelli Romani, l’altro a Tivoli. Il motivo, per loro, era ovvio, poiché essendo Romani conoscevano molto bene le problematiche che avrebbero incontrato, mentre per me era incomprensibile la scelta fra Tivoli e/o Frascati, poiché, comunque, avremmo fatto tanta strada. Per me il problema era Roma o fuori Roma. Tra i 2 programmi pervenuti, è stato scelto Tivoli, ma per me un posto valeva l’altro… saremmo stati comunque fuori Roma. Questo è sempre stato il mio problema fin dal  lontano 1968, quando ci sono stato per lavoro. Per 6 mesi, ho dormito in albergo davanti ai Musei Vaticani e mai mi era passato per la testa di trascorrere il tempo festivo fuori Roma…. Avevo 22 anni, un’età ed interessi molto diversi…   

TIVOLI 9-10-2009

Tivoli… non l’avevo mai vista, diverse persone mi avevano parlato e sempre  in termini entusiastici delle diverse e molteplici meraviglie che racchiude…..ma, per me,  era fuori ROMA

Ovviamente, parlo per  me.

Memore dei miei trascorsi, ma molto motivato dal prossimo incontro con i miei ex commilitoni, mi sono “rassegnato” a visitare Tivoli, incuriosito e stimolato dal capire le entusiastiche impressioni dei miei conoscenti

Il viaggio piuttosto disastrato, caratterizzato da lunghe code ed un tempo di viaggio infinito, incidevano sul mio umore, mi rincuorava il fatto di sapere che nel menù della serata c’erano le mezze maniche all’amatriciana e che la cucina romana è piuttosto saporita. Il mio pensiero, come una bussola, aveva i 4 punti cardinali : il NORD, caratterizzato dal “freddo”, era rappresentato dal Fuori Roma, l’EST, cioè il levar del sole, dal piacere dell’incontro con gli AUC, l’OVEST, cioè il calar del sole  dal fatto che sarebbe stato bello da visitare, stando ai racconti dei vari conoscenti, infine il SUD, cioè il mezzogiorno, rappresentava l’ora del pranzo. A Roma e dintorni pè magnà nun se fano complimenti. Da Venezia per andare a Roma si va verso il SUD, non mi serviva il navigatore… mi bastava annusare l’aria e lasciarmi guidare..sarebbe stato impossibile sbagliare.

 Il venerdì sera, un po’ in ritardo, sono atterrato, come previsto nel piatto di mezze maniche all’amatriciana… avevo visto giusto, avrei fatto volentieri il bis. Al tavolo c’erano Milizia e Luigina, che già conoscevo dall’incontro di Venezia, poiché ero andato a prenderli in auto, Fontana e la moglie Simonetta, perfetti sconosciuti, e Bettero che conosco e frequento da una vita. Durante la cena ci hanno illustrato il programma facendoci presente le difficoltà organizzative e la possibilità, per chi si sarebbe fermato anche la domenica sera, di visitare Roma di notte.

Dopo cena, terminata la breve riunione organizzativa, quando siamo rientrati in camera, mia moglie mi ha detto quanto piacevole era stato parlare con tutti, in particolar modo con Fontana e sua moglie, “rimproverandoci” del fatto che non li conoscevamo molto. Purtroppo, il tempo del raduno, apparentemente lungo, in realtà è sempre troppo breve e le persone si relazionano con gli amici del tempo che fu. Non riusciamo ad integrarci in modo più efficace, trascorrendo qualche ora tutti in cerchio a parlarci e raccontarci le nostre cose. Qualcuno, ma non ricordo chi mi ha suggerito che il brutto tempo, anziché indisporci, dovrebbe rallegrarci poiché ci costringerebbe a comunicare tra noi. Non è male come idea, era già successo al primo incontro in quel di Abano Terme, l’avevano fatto le nostre mogli che non si conoscevano. Mi sa tanto che, da questo punto di vista, le donne sono e saranno irraggiungibili.

Il sabato mattina, dopo aver riposato in quel bellissimo albergo, tirata la tenda è apparso un tempaccio di quelli che ogni organizzatore non si augura, ho saputo poi dagli organizzatori stessi che era dalle 4 del mattino che scrutavano il cielo sopra Tivoli e Roma e si telefonavano per capire come rimediare alla situazione. Il programma prevedeva la visita ai giardini di Villa d’Este, tutta o quasi all’aperto. È stato in questo frangente che la persona summenzionata mi ha suggerito di come approfittare di tale situazione per conoscerci meglio. In quel momento nella hall dell’albergo sono apparsi i 4 cavalieri dell’Apocalisse : Esquilio, Fabrizio, Luigina e Simonetta con una proposta sensazionale : saremmo andati in pullman a Roma. Questi 4 cavalieri, come maghi hanno estratto dal loro cilindro il classico coniglio bianco, una proposta sensazionale ed irrinunciabile, hanno ribaltato una situazione disastrosa, in una eccezionale opportunità. COMPLIMENTONI. Durante la gita a Roma abbiamo avuto modo di conoscere una persona splendida : la guida Ilaria, preparata in modo eccezionale, poiché pur variando il programma era sempre molto competente, ha spiegato in modo esauriente, contestualizzando sempre geograficamente e storicamente quanto ci stava illustrando. Molto “elastica” poiché ha saputo gestire i tempi e la spiegazione in funzione del tempo disponibile, parlando con autorità senza essere autoritaria, mantenendo il rapporto nei limiti della conoscenza. Ha saputo trasmettere emozione, competenza e rispetto… una gran bella persona, complimenti a chi l’ha selezionata e a come l’hanno selezionata, tra poco vi svelerò chi l’ha fatto e come. A Roma il tempo era cambiato, abbiamo visitato e metabolizzato un po’ di storia e di bellezze…. Roma è mastodontica, non c’è niente di misura normale la sua taglia è solo XXXXL. Terminata la visita a Roma, essendo cambiato il tempo, nel pomeriggio abbiamo deciso di visitare i giardini di Villa d’Este, sempre con la guida Ilaria.

Il sabato pomeriggio : la scoperta di Tivoli, uno scrigno pieno di storia, Villa d’Este, con i suoi famosi giardini della quale tutti mi avevano sempre decantato le meraviglie…. Un sogno. La loro contestualizzazione ci ha affascinato, erano oltre la mia immaginazione. Ero sospeso nel tempo, preoccupato solo del suo troppo veloce scorrere.

Dopo i giardini dovevamo partecipare alla Messa per commemorare i nostri commilitoni scomparsi. Avremmo avuto pochissimo tempo a disposizione, poiché il prete aveva molta fretta. Conoscendomi e ben sapendo che mi sarei commosso ho cercato di incaricare qualche altro, ma tutte le mie richieste sono cadute nel vuoto. Per ovviare alla mia difficoltà, sono entrato in sacrestia e mi sono presentato al prete per concordare la tempistica del mio intervento e le letture, previo accordo con le donne del primo banco. Al momento concordato, sono andato al microfono per introdurre il brano del silenzio, suonato all’organo da Rita Caprai. L’emozione, oltre a crearmi un groppo in gola, mi ha confuso ed anziché definire i commilitoni come scomparsi, li ho definiti caduti, termine che ha colpito i presenti, tant’è che alla fine  alcuni mi hanno chiesto dove fossero caduti i nostri commilitoni. Quando Rita ha iniziato a suonare, sono tornato al posto ed immediatamente le mie compagne di banco si sono alzate e messe sull’attenti, prontamente imitate dalle persone dei banchi vicini. Il prete, prima della fine del silenzio, si è alzato ed è uscito frettolosamente, quando sono passato a ringraziarlo era già di corsa che stava uscendo… minchia che fretta !

Il sabato sera, la cena ufficiale. Ero al tavolo con le famiglie Milizia, Fontana ed una coppia di amici di Milizia, la signora Grazia ex collega della Luigina, entrambe maestre elementari, ed il marito Angelo, persone, direi determinanti nella realizzazione della nostra festa. Ogni coppia ha ricevuto alcuni gadgets : 1 bottiglietta di olio offerta dal trio Caprai, Narder e Pairotti,

1 fermacarte a forma di testa di cavallo in travertino, il marmo del luogo, offerto da Milizia ed 1 grappolino d’uva pizzuttella di Tivoli. Si tratta di un’uva particolare che cresce nel terreno di villa Gregoriana, a ridosso della cascata, la cui eccezionalità è dovuta al fatto che, risentendo della molta acqua del posto, anziché essere morbida, ha la forma appuntita e la buccia che crocchia… una delizia. Durante la cena è intervenuto il famosissimo senatore romano Mauritius Bertazzonius, che con il suo pistolottus ha provveduto a morigerare i costumi del popolo italicus… mi sa tanto che lo faranno fuori come Cesare, prima o poi 40 coltellate non gliele leva nessuno. Durante la cena, abbiamo chiacchierato con Fontana, Milizia e gli amici di Milizia,  decantando le doti della guida Ilaria, a questo punto ho saputo del ruolo svolto da Luigina e Grazia nella preparazione della festa. Le 2 maestre, abituate con i bambini che non sempre ascoltano e si distraggono facilmente, hanno fatto una vera e propria selezione per individuare la guida giusta per noi, le ha convinte della scelta la competenza della persona, la sua professionalità ed il fatto di sapere che anche il padre di Ilaria è come la figlia, cioè molto preparato ed attento alla comprensione dell’interlocutore. Terminata la cena, stremati dalla giornata, siamo rientrati nelle camere.

Domenica mattina siamo partiti per la visita guidata a villa Adriana, sempre con  Ilaria, ormai di famiglia. Abbiamo passeggiato nella storia, ammirando resti di maestose bellezze…. Per la prima volta, sono riuscito a vedere con gli occhi ciò che avevo letto sui libri tanti anni fa, ho apprezzato la storia. Ilaria, raccontandoci di quel luogo, ci ha fatto capire che i costumi di quel tempo erano gli stessi, ciò che oggi ce li rende più gravi è il fatto che le comunicazioni oltre a renderli noti a più persone, in qualsiasi posto del pianeta, possono essere manipolati a vantaggio di qualcuno. Al termine del viaggio nel tempo siamo atterrati al ristorante Adriano per il pranzo di commiato. Lì ho avuto la conferma che la persona che alla nostra festa si diverte di più è senza dubbio Ziliotto.

È sempre quello che dà il via ai cori, a prescindere dai luoghi e dalle persone presenti. L’ha fatto a Venezia in gondola, l’ha ripetuto ad Amatrice, poi a Tivoli. Per me è uno spettacolo, Beppe, libero come l’aria, si lascia andare spinto solo dalla sua voglia di allegria… complimenti Beppe.

Al termine del pranzo c’è stato il commiato e l’arrivederci a Bologna nel 2010.

La domenica sera, finalmente l’agognata visita notturna a Roma.

Si stava realizzando un sogno, veramente il pullman aveva qualche schienale che non si reggeva più. Siamo arrivati alla stazione di Roma Tiburtina e sono saliti Fabrizio e Simonetta, i nostri, ancora ignari ed inconsapevoli Angeli Custodi. Poi ci siamo diretti verso san Pietro per incontrare la guida…la giornata ormai era completa, cosa potevamo desiderare di più ?

Invece no, è iniziato il nostro “calvario”, ovviamente in senso metaforico, poiché la situazione nella sua assurdità ci ha fatto preoccupare, sorridere e ridere. Appena arrivati a S.Pietro, è salita in pullman la guida, un tipo smilzo, leggermente confuso, forse a causa di strani antibiotici, che ci ha chiesto : “siete americani ? siete inglesi ? siete spagnoli?”. Gli abbiamo risposto che eravamo Italiani, al che ci ha chiesto : “siete Lyons ?”  Silvana Gli ha detto che eravamo ex ufficiali e lui ha risposto :”Ah! quelli di leva” e a quel punto ci ha preso in consegna. Ci ha portato in un angolo della piazza ed ha iniziato la sua spiegazione sul Vaticano, premettendoci che avremmo sentito una illustrazione che non avremmo più avuto il piacere di ascoltare…. Era vero !!

Ho abbandonato la guida e mi sono recato nella piazza, per ammirarne la dimensione e riviverla mentalmente nei momenti di massima affluenza, soprattutto ho “rivisto” la messa funebre di Papa Woityla, con il vento che girava le pagine del vangelo posto sulla Sua bara. Le finestre del Papa erano illuminate, sicuramente, guardandoci, stava pregando, e anche molto intensamente, per noi. Terminata la prima “illustrazione” inframmezzata dai suoi commenti politico-personali, siamo partiti, con la protezione  del Papa, per il tour di Roma. L’autista guidava verso chissà dove, mentre la guida spiegava chissà cosa, al che Caprai ha chiesto alla guida di premettere alla spiegazione se ciò che avrebbe detto si riferisse al lato destro o sinistro della strada. Una richiesta molto semplice e banale che ha fatto emergere il vero problema : alla partenza la guida e l’autista si erano parlati sul percorso da seguire, ma non si erano capiti poiché l’autista non conosceva Roma. Fabrizio Fontana e Simonetta , percepita la situazione, sono andati vicino all’autista per indicargli le strade da percorrere. In questo frangente, nel pullman si è sentito un vaffa che ha indispettito la guida, piuttosto permalosa, la quale, dopo aver manifestato il suo malumore, si è chiusa nel più assoluto silenzio. A questo punto, Milizia si è avvicinato per sistemare la questione, ma non c’era niente da fare, mia moglie Silvana, maestra elementare, ha iniziato a parlargli come fa a scuola quando i bambini litigano, spiegandogli che i vaffa su al nord rientrano nella normalità, che non era il caso di prendersela, finchè, la guida ha ripreso l’uso della parola, ha smesso di fare i capricci ed ha ripreso il suo lavoro. A questo punto, nel pullman la situazione era la seguente : la guida era tornata al suo incarico, Fabrizio Fontana e Simonetta fungevano da navigatori, indicando le strade e i segnali stradali, l’autista spingeva i pedali e girava il volante, ripetendo eventualmente il tragitto, se la guida non aveva ancora finito la spiegazione storico-geografica con commenti social-politici personalissimi… un esempio : via Veneto l’abbiamo percorsa 3 volte, abbiamo fatto 2-3 giri di piazza Esedra. Una situazione tragicomica, che abbiamo superato riportando la guida a piazza Venezia e volando  verso Tivoli. Alla stazione di Roma Tiburtina abbiamo lasciato la famiglia Fontana e, rilassati, siamo tornati all’albergo, per gli ultimi saluti.

Che dire : è stata una bellissima festa, mi ha insegnato tantissime cose e mi ha arricchito di esperienza e di potenzialità.

Grazie di cuore !

Remo e Silvana

 

 

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