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Lettera di Guglielmo Caprai

 

            Arezzo 25  Dic. 2009

 

 

Questa lettera di commento su Tivoli avrebbe dovuto  essere inviata  qualche tempo fa ma , problemi personali e di lavoro,non mi hanno permesso di farlo nei tempi giusti.

 

Oggi  è Natale e quindi , oltre che terminare il mio commento, ne approfitto per inviare a

Voi tutti i miei più sentiti Auguri di Buone Feste.

Guglielmo d’Arezzo

 

Tivoli

 

Primi  di Ottobre 1944

 

Mamma e il compare mi hanno portato alla chiesa di S.Francesco  accanto a Villa D’Este per battezzarmi.

Il Babbo era prigioniero dei partigiani a Roma.

C’era molta gente e uno straordinario organo ,con le sue dolci note,accompagnava la cerimonia.

 

……A un certo punto mi giro e vedo Mazzocco , assorto nei suoi pensieri, che sedeva in mezzo alle pie donne.

Ma cosa è successo!! In un baleno sono passati 65 anni.

Eh sì ! Perché oggi siamo nel 2009  e sempre nei primi giorni di Ottobre.

 

Incredibilmente ritrovo e riconosco le facce dei miei cari amici del 54° AUC.

Siamo tutti lì ad ascoltare la S. Messa mentre la Rita all'organo ci delizia con le sue Musiche.

Mazzocco  si da da fare con varie letture.

 

Il prete è di colore .

Che sia  uno degli Alleati? Ma no! Viene dal Ghana e si ritrova a dire la Messa

in una lingua che conosce poco.

Fortunatamente per lui c’era il sacerdote in seconda (italiano )che gli ha tolto il vin (santo) dai fiaschi,

e ha straparlato anche per Lui.

Si fa per dire!!!

 

Io sono dietro l’altare con Rita  dove, con grande mestiere, sto girando le pagine dei spartiti musicali .

Cerco di tenere a bada anche un fraticello "vecchierello " che di tanto in tanto passa accanto a noi dicendo:

-Avete capito? Questo Organo lo possono toccare solo gli esperti o i maetri di musica.

 

Ho tentato invano di fargli capire che Rita  è organista ufficiale della Basilica di S.Francesco di Arezzo.

Doveva essere un po’ sordo!

Siamo alla Fine della Messa .Il prete ha dato il suo “ite missa est”.

 

Il solerte Mazzocco si avvicina al microfono per leggere i nomi dei nostri amici scomparsi.

Le note del silenzio fuori ordinanza accompagnano la  lettura.

Tutti in piedi.Quache lacrima di commozione e un gran groppo alla gola.

Mazzocco ,nell’intensità del momento, riesce a far passare  gli amici scomparsi come “caduti”.

Sono sicuro che lo perdoneranno.

 

La messa è finita e noi tutti  siamo andati in pace.

 

Bellissimo! Devo dire che la mia città natia è stata veramente foriera di serenità e di forti sentimenti di amicizia.

Siamo al decimo anniversario dei nostri raduni e mi piace sottolineare che un grande spirito di corpo ci mantiene sempre più uniti.

 

Esquilio Milizia e Fabrizio Fontana hanno fatto cose egregie.

 

Hanno mantenuto lo stile che ci  ha sempre contraddistinto   durante  questi 10 anni.

Le loro gentilissime e simpaticissime signore ,Luigina e Simonetta, si sono prodigate  affinché tutto filasse nel migliore dei modi .

Hanno superato se stesse anche nei momenti più difficili.Veramente Brave!!!!!

 

Devo fare un personale ringraziamento  anche a Marco ,  Figlio di Esquilio ,che in maniera molto discreta ed efficiente ha collaborato con il nostro Gruppo tenendo tutta la contabilità in maniera davvero egregia.

 

La scelta di Tivoli è stata certamente indovinata.

 

Come previsto dagli organizzatori Tivoli ha reso accessibile anche le Visite a Roma (caput mundi) che,grazie a un imprevisto “probabile” temporale e alla solerzia degli organizzatori stessi, ci ha aperto le braccia dicendoci:

 -Anvedi Aòh! A li mort…..ci  vostri, Era ora che vi faceste vivi!  Ora vojo vede  quanno ve decidete a ritornà!

Certamente lo faremo,ma ad un patto che come guida ci sia quel matto da legare che  ci ha aspettato a S.Pietro quella sera.

Con un semplice vaffa…. si è creata una dolce atmosfera.

Ilda e Silvana ne sanno qualcosa; Vero?

 

Scherzi a parte, prendo qui l’occasione per ringraziare  la vera guida di tutto il Gruppo : Ilaria.

Nella nostra decennale esperienza mai avevamo incontrato una persona così istruita,affabile e ,se volete , anche piacente . 

Incredibile la sua cultura! Ha reso le nostre visite facili e veramente comprensibili . Bravissima.!!!

 

Ciao Tivoli, oltre ai natali mi hai dato anche la grande gioia  di rivedere i luoghi  che frequentavo da bambino con i miei cari amici del 54° AUC

Guglielmo d’Arezzo

 

 


    Lettera di Fabrizio Fontana

 

 

Roma 14-10-2009

 

 Carissimi amici,

oggi a Roma è una giornata decisamente fredda ma bella, il cielo è terso e pulito come non vedevo da tempo e di conseguenza lo sguardo può spaziare fino ai punti più estremi dell’orizzonte.

   Mi frullano tante idee per la testa, tanti pensieri, ma non avendo le capacità letterarie di qualche altro commilitone mi rimangono decisamente difficili da esternare.

   A pochissimi giorni dalla fine della nostra manifestazione sento il dovere di scrivere queste poche righe per ringraziare prima di tutto Esquilio per la sua generosa disponibilità ed efficienza affinché anche quest’anno il nostro evento potesse realizzarsi nel migliore dei modi limitando al massimo i costi,  e Luigina che in “primis” ci ha sempre cortesemente ospitato a casa sua e che, in “secundis”, ha contribuito con la sua saggezza e pazienza a tutta la preparazione dell’appuntamento.

   Un  riconoscimento particolare a mia moglie Simonetta che con tutta la sua impetuosa determinazione ci ha salvato in parecchie occasioni, come nella mattinata di sabato, durante il temporale, lanciando l’idea di una escursione a Roma trasformatasi poi in una bellissima giornata all’aperto, grazie anche ad una preparatissima Ilaria che ci ha accompagnato nelle passeggiate, creando un affascinante connubio fra storia e poesia.

Come avete visto anche noi “Romani” abbiamo avuto il nostro “Sole di Austerlitz”.       

Un grazie particolare a tutti coloro che sono intervenuti anche per un giorno solo, per una sola serata o hanno partecipato al nostro incontro semplicemente con una telefonata.

A tutti coloro che, con spirito di collaborazione,  ci sono venuti incontro dandoci suggerimenti e consigli.

A tutti coloro che si accomunano in questa armonia di chiari colori che emana la nostra amicizia e che si perpetua da tanti anni.

A tutti coloro che fanno della fratellanza un bene comune.

A tutti coloro che talora bizzarri e quasi arroganti gettano il loro orgoglio un po’ guascone oltre l’ostacolo pur di continuare con la nostra associazione.

A tutti coloro che sono sempre supportati da una generosa carica di umanità.

A tutti i ragazzi del 54° Corso.

A ranghi compatti stringiamoci attorno alle nostre insegne e abbandoniamo chi ormai non   ha più interesse a seguirci,

Noi ci rivediamo a Bologna.  

 A tutti dico un grazie di cuore

    Fabrizio Fontana

 

 PS: Credo che onorare la memoria di coloro che non ci sono più è un dovere dei popoli possenti, quindi ritengo giusto che vengano ricordati nella liturgia del sabato sera a cui partecipiamo, come suggerimento aggiungerei alla fine della lista solo una parola “PRESENTE” o “TUTTI PRESENTI” per riconoscenza e ammirazione.

 

Lettera di Giovanni Matteoni

 

Montecatini 15/10/2009

caro Frabrizio e cari amici

quest'anno ho saltato il nostro decimo incontro a causa di qualche malanno che purtroppo arriva con la quarta giovinezza (20 la prima, 21 la seconda, 22 la terza, 23 la quarta...... e io l'ho cominciata!)

spero di rifarmi l'anno prossimo con la mia presenza e magari prima con qualche altro messaggio

per ora un sincero e forte abbraccio a tutti, famiglie comprese

Giovanni Matteoni

 

 

 Lettera di Massimo Saccani

Mantova 15/10/2009

Caro Fabrizio,
             cosa possiamo dire noi? Ci avete ospitato con la più sincera amicizia e vi siete adoperati per farci gustare al meglio le bellezze di Roma e di Tivoli, in un clima allegro e conviviale. Mi spiace per Bossi, ma Roma si è confermata "Caput mundi" . Un particolare ringraziamento alle vostre favolose signore . Che cosa sarebbe successo se non ci fossero state la "Top manager Simonetta" e la dolce , ma decisa Luigina ? E' proprio vero : "Dietro ad ogni grande donna c'è un uomo" . Così anche voi avete fatto la vostra bella figura.
Se ce ne fosse stato ancora bisogno, questo straordinario incontro ha confermato che il ritrovarsi è un piacere grandissimo e che la nostra amicizia (e quella tra le nostre mogli) si accresce ogni anno .
Un grandissimo grazie e un fraterno abbraccio .
A risentirci presto
Massimo e Ilda

P.s. :
Ho notato in te una buona vena letteraria . Complimenti . Persevera . E, con l'aiuto di Simonetta forse un giorno
....


 

Lettera di Remo Mazzocco

 

Mestre 19-10-2009

10 Raduno AUC 54 corso : TIVOLI 9-11/10/2009

Diario di bordo : Mazzocco Remo

La premessa  :

A Verona, li 11 ottobre 2008, parlando in fretta del raduno successivo, era emersa la proposta di Roma : 2 gruppi si offrivano per organizzarla, entrambi escludevano Roma città ed erano orientati fuori Roma : uno a Frascati, zona castelli Romani, l’altro a Tivoli. Il motivo, per loro, era ovvio, poiché essendo Romani conoscevano molto bene le problematiche che avrebbero incontrato, mentre per me era incomprensibile la scelta fra Tivoli e/o Frascati, poiché, comunque, avremmo fatto tanta strada. Per me il problema era Roma o fuori Roma. Tra i 2 programmi pervenuti, è stato scelto Tivoli, ma per me un posto valeva l’altro… saremmo stati comunque fuori Roma. Questo è sempre stato il mio problema fin dal  lontano 1968, quando ci sono stato per lavoro. Per 6 mesi, ho dormito in albergo davanti ai Musei Vaticani e mai mi era passato per la testa di trascorrere il tempo festivo fuori Roma…. Avevo 22 anni, un’età ed interessi molto diversi…   

TIVOLI 9-10-2009

Tivoli… non l’avevo mai vista, diverse persone mi avevano parlato e sempre  in termini entusiastici delle diverse e molteplici meraviglie che racchiude…..ma, per me,  era fuori ROMA

Ovviamente, parlo per  me.

Memore dei miei trascorsi, ma molto motivato dal prossimo incontro con i miei ex commilitoni, mi sono “rassegnato” a visitare Tivoli, incuriosito e stimolato dal capire le entusiastiche impressioni dei miei conoscenti

Il viaggio piuttosto disastrato, caratterizzato da lunghe code ed un tempo di viaggio infinito, incidevano sul mio umore, mi rincuorava il fatto di sapere che nel menù della serata c’erano le mezze maniche all’amatriciana e che la cucina romana è piuttosto saporita. Il mio pensiero, come una bussola, aveva i 4 punti cardinali : il NORD, caratterizzato dal “freddo”, era rappresentato dal Fuori Roma, l’EST, cioè il levar del sole, dal piacere dell’incontro con gli AUC, l’OVEST, cioè il calar del sole  dal fatto che sarebbe stato bello da visitare, stando ai racconti dei vari conoscenti, infine il SUD, cioè il mezzogiorno, rappresentava l’ora del pranzo. A Roma e dintorni pè magnà nun se fano complimenti. Da Venezia per andare a Roma si va verso il SUD, non mi serviva il navigatore… mi bastava annusare l’aria e lasciarmi guidare..sarebbe stato impossibile sbagliare.

 Il venerdì sera, un po’ in ritardo, sono atterrato, come previsto nel piatto di mezze maniche all’amatriciana… avevo visto giusto, avrei fatto volentieri il bis. Al tavolo c’erano Milizia e Luigina, che già conoscevo dall’incontro di Venezia, poiché ero andato a prenderli in auto, Fontana e la moglie Simonetta, perfetti sconosciuti, e Bettero che conosco e frequento da una vita. Durante la cena ci hanno illustrato il programma facendoci presente le difficoltà organizzative e la possibilità, per chi si sarebbe fermato anche la domenica sera, di visitare Roma di notte.

Dopo cena, terminata la breve riunione organizzativa, quando siamo rientrati in camera, mia moglie mi ha detto quanto piacevole era stato parlare con tutti, in particolar modo con Fontana e sua moglie, “rimproverandoci” del fatto che non li conoscevamo molto. Purtroppo, il tempo del raduno, apparentemente lungo, in realtà è sempre troppo breve e le persone si relazionano con gli amici del tempo che fu. Non riusciamo ad integrarci in modo più efficace, trascorrendo qualche ora tutti in cerchio a parlarci e raccontarci le nostre cose. Qualcuno, ma non ricordo chi mi ha suggerito che il brutto tempo, anziché indisporci, dovrebbe rallegrarci poiché ci costringerebbe a comunicare tra noi. Non è male come idea, era già successo al primo incontro in quel di Abano Terme, l’avevano fatto le nostre mogli che non si conoscevano. Mi sa tanto che, da questo punto di vista, le donne sono e saranno irraggiungibili.

Il sabato mattina, dopo aver riposato in quel bellissimo albergo, tirata la tenda è apparso un tempaccio di quelli che ogni organizzatore non si augura, ho saputo poi dagli organizzatori stessi che era dalle 4 del mattino che scrutavano il cielo sopra Tivoli e Roma e si telefonavano per capire come rimediare alla situazione. Il programma prevedeva la visita ai giardini di Villa d’Este, tutta o quasi all’aperto. È stato in questo frangente che la persona summenzionata mi ha suggerito di come approfittare di tale situazione per conoscerci meglio. In quel momento nella hall dell’albergo sono apparsi i 4 cavalieri dell’Apocalisse : Esquilio, Fabrizio, Luigina e Simonetta con una proposta sensazionale : saremmo andati in pullman a Roma. Questi 4 cavalieri, come maghi hanno estratto dal loro cilindro il classico coniglio bianco, una proposta sensazionale ed irrinunciabile, hanno ribaltato una situazione disastrosa, in una eccezionale opportunità. COMPLIMENTONI. Durante la gita a Roma abbiamo avuto modo di conoscere una persona splendida : la guida Ilaria, preparata in modo eccezionale, poiché pur variando il programma era sempre molto competente, ha spiegato in modo esauriente, contestualizzando sempre geograficamente e storicamente quanto ci stava illustrando. Molto “elastica” poiché ha saputo gestire i tempi e la spiegazione in funzione del tempo disponibile, parlando con autorità senza essere autoritaria, mantenendo il rapporto nei limiti della conoscenza. Ha saputo trasmettere emozione, competenza e rispetto… una gran bella persona, complimenti a chi l’ha selezionata e a come l’hanno selezionata, tra poco vi svelerò chi l’ha fatto e come. A Roma il tempo era cambiato, abbiamo visitato e metabolizzato un po’ di storia e di bellezze…. Roma è mastodontica, non c’è niente di misura normale la sua taglia è solo XXXXL. Terminata la visita a Roma, essendo cambiato il tempo, nel pomeriggio abbiamo deciso di visitare i giardini di Villa d’Este, sempre con la guida Ilaria.

Il sabato pomeriggio : la scoperta di Tivoli, uno scrigno pieno di storia, Villa d’Este, con i suoi famosi giardini della quale tutti mi avevano sempre decantato le meraviglie…. Un sogno. La loro contestualizzazione ci ha affascinato, erano oltre la mia immaginazione. Ero sospeso nel tempo, preoccupato solo del suo troppo veloce scorrere.

Dopo i giardini dovevamo partecipare alla Messa per commemorare i nostri commilitoni scomparsi. Avremmo avuto pochissimo tempo a disposizione, poiché il prete aveva molta fretta. Conoscendomi e ben sapendo che mi sarei commosso ho cercato di incaricare qualche altro, ma tutte le mie richieste sono cadute nel vuoto. Per ovviare alla mia difficoltà, sono entrato in sacrestia e mi sono presentato al prete per concordare la tempistica del mio intervento e le letture, previo accordo con le donne del primo banco. Al momento concordato, sono andato al microfono per introdurre il brano del silenzio, suonato all’organo da Rita Caprai. L’emozione, oltre a crearmi un groppo in gola, mi ha confuso ed anziché definire i commilitoni come scomparsi, li ho definiti caduti, termine che ha colpito i presenti, tant’è che alla fine  alcuni mi hanno chiesto dove fossero caduti i nostri commilitoni. Quando Rita ha iniziato a suonare, sono tornato al posto ed immediatamente le mie compagne di banco si sono alzate e messe sull’attenti, prontamente imitate dalle persone dei banchi vicini. Il prete, prima della fine del silenzio, si è alzato ed è uscito frettolosamente, quando sono passato a ringraziarlo era già di corsa che stava uscendo… minchia che fretta !

Il sabato sera, la cena ufficiale. Ero al tavolo con le famiglie Milizia, Fontana ed una coppia di amici di Milizia, la signora Grazia ex collega della Luigina, entrambe maestre elementari, ed il marito Angelo, persone, direi determinanti nella realizzazione della nostra festa. Ogni coppia ha ricevuto alcuni gadgets : 1 bottiglietta di olio offerta dal trio Caprai, Narder e Pairotti,

1 fermacarte a forma di testa di cavallo in travertino, il marmo del luogo, offerto da Milizia ed 1 grappolino d’uva pizzuttella di Tivoli. Si tratta di un’uva particolare che cresce nel terreno di villa Gregoriana, a ridosso della cascata, la cui eccezionalità è dovuta al fatto che, risentendo della molta acqua del posto, anziché essere morbida, ha la forma appuntita e la buccia che crocchia… una delizia. Durante la cena è intervenuto il famosissimo senatore romano Mauritius Bertazzonius, che con il suo pistolottus ha provveduto a morigerare i costumi del popolo italicus… mi sa tanto che lo faranno fuori come Cesare, prima o poi 40 coltellate non gliele leva nessuno. Durante la cena, abbiamo chiacchierato con Fontana, Milizia e gli amici di Milizia,  decantando le doti della guida Ilaria, a questo punto ho saputo del ruolo svolto da Luigina e Grazia nella preparazione della festa. Le 2 maestre, abituate con i bambini che non sempre ascoltano e si distraggono facilmente, hanno fatto una vera e propria selezione per individuare la guida giusta per noi, le ha convinte della scelta la competenza della persona, la sua professionalità ed il fatto di sapere che anche il padre di Ilaria è come la figlia, cioè molto preparato ed attento alla comprensione dell’interlocutore. Terminata la cena, stremati dalla giornata, siamo rientrati nelle camere.

Domenica mattina siamo partiti per la visita guidata a villa Adriana, sempre con  Ilaria, ormai di famiglia. Abbiamo passeggiato nella storia, ammirando resti di maestose bellezze…. Per la prima volta, sono riuscito a vedere con gli occhi ciò che avevo letto sui libri tanti anni fa, ho apprezzato la storia. Ilaria, raccontandoci di quel luogo, ci ha fatto capire che i costumi di quel tempo erano gli stessi, ciò che oggi ce li rende più gravi è il fatto che le comunicazioni oltre a renderli noti a più persone, in qualsiasi posto del pianeta, possono essere manipolati a vantaggio di qualcuno. Al termine del viaggio nel tempo siamo atterrati al ristorante Adriano per il pranzo di commiato. Lì ho avuto la conferma che la persona che alla nostra festa si diverte di più è senza dubbio Ziliotto.

È sempre quello che dà il via ai cori, a prescindere dai luoghi e dalle persone presenti. L’ha fatto a Venezia in gondola, l’ha ripetuto ad Amatrice, poi a Tivoli. Per me è uno spettacolo, Beppe, libero come l’aria, si lascia andare spinto solo dalla sua voglia di allegria… complimenti Beppe.

Al termine del pranzo c’è stato il commiato e l’arrivederci a Bologna nel 2010.

La domenica sera, finalmente l’agognata visita notturna a Roma.

Si stava realizzando un sogno, veramente il pullman aveva qualche schienale che non si reggeva più. Siamo arrivati alla stazione di Roma Tiburtina e sono saliti Fabrizio e Simonetta, i nostri, ancora ignari ed inconsapevoli Angeli Custodi. Poi ci siamo diretti verso san Pietro per incontrare la guida…la giornata ormai era completa, cosa potevamo desiderare di più ?

Invece no, è iniziato il nostro “calvario”, ovviamente in senso metaforico, poiché la situazione nella sua assurdità ci ha fatto preoccupare, sorridere e ridere. Appena arrivati a S.Pietro, è salita in pullman la guida, un tipo smilzo, leggermente confuso, forse a causa di strani antibiotici, che ci ha chiesto : “siete americani ? siete inglesi ? siete spagnoli?”. Gli abbiamo risposto che eravamo Italiani, al che ci ha chiesto : “siete Lyons ?”  Silvana Gli ha detto che eravamo ex ufficiali e lui ha risposto :”Ah! quelli di leva” e a quel punto ci ha preso in consegna. Ci ha portato in un angolo della piazza ed ha iniziato la sua spiegazione sul Vaticano, premettendoci che avremmo sentito una illustrazione che non avremmo più avuto il piacere di ascoltare…. Era vero !!

Ho abbandonato la guida e mi sono recato nella piazza, per ammirarne la dimensione e riviverla mentalmente nei momenti di massima affluenza, soprattutto ho “rivisto” la messa funebre di Papa Woityla, con il vento che girava le pagine del vangelo posto sulla Sua bara. Le finestre del Papa erano illuminate, sicuramente, guardandoci, stava pregando, e anche molto intensamente, per noi. Terminata la prima “illustrazione” inframmezzata dai suoi commenti politico-personali, siamo partiti, con la protezione  del Papa, per il tour di Roma. L’autista guidava verso chissà dove, mentre la guida spiegava chissà cosa, al che Caprai ha chiesto alla guida di premettere alla spiegazione se ciò che avrebbe detto si riferisse al lato destro o sinistro della strada. Una richiesta molto semplice e banale che ha fatto emergere il vero problema : alla partenza la guida e l’autista si erano parlati sul percorso da seguire, ma non si erano capiti poiché l’autista non conosceva Roma. Fabrizio Fontana e Simonetta , percepita la situazione, sono andati vicino all’autista per indicargli le strade da percorrere. In questo frangente, nel pullman si è sentito un vaffa che ha indispettito la guida, piuttosto permalosa, la quale, dopo aver manifestato il suo malumore, si è chiusa nel più assoluto silenzio. A questo punto, Milizia si è avvicinato per sistemare la questione, ma non c’era niente da fare, mia moglie Silvana, maestra elementare, ha iniziato a parlargli come fa a scuola quando i bambini litigano, spiegandogli che i vaffa su al nord rientrano nella normalità, che non era il caso di prendersela, finchè, la guida ha ripreso l’uso della parola, ha smesso di fare i capricci ed ha ripreso il suo lavoro. A questo punto, nel pullman la situazione era la seguente : la guida era tornata al suo incarico, Fabrizio Fontana e Simonetta fungevano da navigatori, indicando le strade e i segnali stradali, l’autista spingeva i pedali e girava il volante, ripetendo eventualmente il tragitto, se la guida non aveva ancora finito la spiegazione storico-geografica con commenti social-politici personalissimi… un esempio : via Veneto l’abbiamo percorsa 3 volte, abbiamo fatto 2-3 giri di piazza Esedra. Una situazione tragicomica, che abbiamo superato riportando la guida a piazza Venezia e volando  verso Tivoli. Alla stazione di Roma Tiburtina abbiamo lasciato la famiglia Fontana e, rilassati, siamo tornati all’albergo, per gli ultimi saluti.

Che dire : è stata una bellissima festa, mi ha insegnato tantissime cose e mi ha arricchito di esperienza e di potenzialità.

Grazie di cuore !

Remo e Silvana