Pistolotto di Maurizio Bertazzoni (uomo della terra delle zucche)

 

 

       

 

   (il guardiano fedele del 54° A.U.C.)

 

 

 

 

FRIULI, 8 – 9 ottobre 2011

AGLI AMICI UFFICIALI EX ALLIEVI DEL 54° CORSO AUC di ASCOLI PICENO

di Maurizio Bertazzoni

 

12° INCONTRO … SENSAZIONALE!

 

Cari fratelli e sorelle, in occasione di questo suggestivo incontro in terra friulana, ho ritenuto appropriato e consono fare  una <pre-messa>.

Una <pre-messa> corta, originale, protettiva.

Recito e poi, signori Ufficiali e signore leonesse, dopo ogni invocazione, insieme diciamo < così sia >:

Ø Io credo in questa Compagnia, la più bella che ci sia.

Ø Ringraziamo profondamente colui (l’onorario Remo Mazzocco) che, unitamente a quei tre (i prodi Caprai, Bettero e Narder ), da quel di

   Ascoli ci seppe ( n.d.r. seppero ) ancora unire.

Ø Abbracciamo fraternamente coloro che si prodigano tuttora per tenerci uniti.

Ø Invochiamo serenità e provvidenza per coloro che, ieri e oggi, ci hanno dato ospitalità.

Ø Benediciamo le nostre compagne di giochi, senza tesserne le lodi, anche se meritate.

Ø Ricordiamo i nostri commilitoni defunti e invitiamoli idealmente a partecipare a questa assemblea.

Ø Invochiamo umilmente che Tu, anche se a volte dimenticato, dia assistenza e speranza ai nostri figli.

 

La <pre-messa> è finita … andiamo al sodo.


 

Ragazzi, stiamo vivendo il 12° raduno consecutivo post Scuola di Ascoli Piceno.

Porco boia, correva l’anno 1969. Praticamente l’altro ieri!

Ricordo ancora il giorno dell’esordio in grigioverde ...

Allorché ci siamo presentati:

Ciao, sono Ziliotto … piacere … Pasqualotto;

io sono Crotti … io Pairotti

Palazzi … piacere … Torraca;

Dell’Avo … piacere … io sono l’avo Saccani;

Fontana … piacere … Rum;

Corona … Belen, cioè Narciso;

io Giro … e tu Lancia;

io Belladonna e tu … stranamente Vergine;

io Russo e tu … Pigozzi;

Io sono l’aretino Caprai … ed io il lombardo Pegori. A distanza il famelico Leone se la rideva!

E via così … che ricordi, ragazzi!

Ancor oggi siamo insieme …

C’è da essere ammirati! Sottolineo che di fatto il fatto è sensazionale.

Ho già ricordato agli Allievi Scelti, che ancor ci guidano, che questo è pure il mio 12° pistolotto che compongo; ergo, è la dodicesima volta che in privato mi rivolgo … ad un santo che dia a voi la forza e la pazienza di ascoltarmi con benevolenza.

 

Quest’anno, considerati il suggestivo ambiente in cui siamo e la gradita presenza di stellette luccicanti ed importanti, mi era stato ragionevolmente suggerito di non toccare la sfera religiosa, intima, economica e soprattutto politica.

Vi anticipo che, in parte, ho disatteso gli ordini …

I Militari non possono assolutamente prescindere dagli aggiornamenti!

In ogni caso, non meriterò un encomio, nemmeno credo che mi saranno dati gli arresti di rigore.

 

·     Pensare a Dio non credo si faccia peccato.

Spesso ci dimentichiamo di Lui, e nominarlo una volta tanto non invano, è un atto dovuto.

Anzi, visto che su questa terra alcuni suoi ministri stanno facendo esecrabili danni, qui lo invoco affinché lavi le anime da ogni macchia di peccato.

Nei modi e nei tempi che Lui riterrà opportuno.

Abbiamo bisogno che Dio ci dia una mano. Così non va!

 

·     Pensare all’intimo non fa più scalpore.

Signore e signori, ormai la sfera dell’intimo è inflazionata.

Ma chi oggi, dove rispetto al nostro recente passato molto è cambiato, ne fa meno di quattro al giorno?

Il più delle volte senza farsi notare, nei luoghi più disparati.

Nei boschi, in montagna, nell’acqua carezzevole del mare, in doccia, ai giardini pubblici, in casa d’altri, in aereo, in treno.

Siate onesti. Mi rivolgo a tutti voi, maschi e femmine, indistintamente. Non vergognatevi, così fan tutti.

La minzione è un riflesso naturale.

La mia vescica non è più tenace e robusta come una volta. E nemmeno lo è per chi frequenta casa mia.

Rispetto a dieci anni fa il consumo dell’acqua a casa mia è cresciuto del 70%. In più ogni tre anni devo chiamare l’idraulico.

Ma vi rendete conto di quante volte al giorno si adopera lo sciacquone del water?

Confessiamolo dunque: alla nostra età ne facciamo almeno quattro …

L’unica differenza col passato è che una volta non mi pisciavo sulle scarpe! Anzi quando ero un macho “in pressione” si faceva a gara a chi “sparava” più lontano!

 

·     Momento delicato e difficile per l’Economia mondiale.

Le Borse non reggono più! Le Borse sono in deciso ribasso, alcune addirittura sono crollate.

Io tuttavia coraggiosamente, da buon soldato, non dispero.

Nonostante tutto mi ritengo abbastanza fortunato.

Pur coinvolto come tutti dalla crisi, donna Grazia, moglie diletta, mi ricorda spesso che sono una bella … borsa. Nel senso che ho un paniere pesante come pochi!

Quali margini di manovra sono possibili per salvare il salvabile?

Risposta personale: non è dato di sapere, ma confido che la borsa debba essere strappata a coloro che stanno persistendo a guastare la nostra!

 

·     Non ho mai avuto la predisposizione e non ho assolutamente intenzione di parlare di politica.

Concedetemi solo un accenno, credo illuminante.

I politici non mancano, anzi ce ne sono troppi, a tutti i livelli. Bravi non bravi, abili e diversamente abili, belli e brutti, rossi e neri, bianchi e grigi.

Tranquilli, non aggiungo altri aggettivi colorati, ma consentitemi di affermare, da sempre lo vado sostenendo, che il problema è che mancano gli uomini.

Vi rivelo il mio presagio: l’uomo è una razza in via di estinzione!

Vi confesso pure che sono del parere che l’uomo vero deve essere anche un po’ soldato.

Il vero soldato (purtroppo non tutti lo sono, qui sta il punto!) conosce e soprattutto accetta il rispetto delle regole.

Le stellette che noi portiamo son disciplina!

E se il soldato è anche un po’ uomo le applica sempre con l’uso del buon senso. Che è una regola non scritta, ma basilare.

Contro gli atti infami, insensati, delinquenziali, contro i soprusi, le prepotenze arbitrarie, le omissioni e le indifferenze … quel che ci vuole ci vuole.

Riflettiamo, se necessario occorre usare il metro giusto!

Che, secondo me, è quello che si avvicina al sistema in atto in certi paesi del terzo mondo detto del < taglione >.

Una sorta di ”devi aspettarti ciò che hai fatto”. Una sorta di reciprocità proporzionale delle dinamiche scatenate.

Diciamocelo francamente: non se ne può più!

Questo andazzo sta rompendo il caz..!

 

Voltiamo pagina …

Cerchiamo di guardare all’Italia sana.

Certamente qui in parte rappresentata.

L’Italia colorata, equilibrata, rispettosa.

L’Italia che sa commuoversi davanti alla bandiera.

L’Italia del volontariato, della solidarietà, che sa unirsi, compattarsi nelle difficoltà, che sa sorridere, che sa piangere, che si immedesima.

L’Italia musicale, che sa cantare e … ballare.

 

E proprio stasera, qui nel dinamico Friuli, ricordiamo almeno un pezzo di questa Italia positiva.

Signore e signori, ho pensato di proporre a Voi, ora, seduta stante, un intermezzo godereccio o quantomeno singolare …

Dalla nobile corte dei Gonzaga della lacustre Mantua, per la solerte e convincente intercessione del gobbo Rigoletto, sono stati liberati ad esibirsi una coppia virgiliana (incastrati da matrimonio): tali Maura ed Alberto Toni …

I due esemplari umani si esibiranno, in assoluta esclusiva per voi, in 2 esilaranti balli di era e taglia diversa, quali latino-americano ed il tango.

Signore e signori, è con piacere ed orgoglio virgiliano che chiamo, direttamente da corte … Maura ed Alberto … Accogliamoli con benevolenza e con uno stimolante applauso di incoraggiamento. Grazie.

 

Scenetta post esibizione:

miciober (uomo scamiciato) balla il latino americano con Maura …

miciober (parruccato da donna) lascia Maura e si stringe in un avvincente tango con Alberto …

 

Bene, amici cari,

……       (tengo parrucca) L’Italia s’è desta

……       L’Italia non si scandalizza

……       L’Italia è cambiata

……             Io, non sono cambiato, modesto sono, ma maschio resto.

……             (tolgo parrucca) Una domanda sorge spontanea: “ma se il mondo è veramente cambiato, noi maschi d’una volta potremo resistere a lungo?”

 

Oggi se ne vedono di tutti i colori, vero?

Per fortuna resiste ancora la bandiera.

Quando sento parlare di tricolore mi viene sempre da riflettere.

Nonostante un’Italia malata e confusa, quando vedo la bandiera tricolore, mi prendono essenzialmente due impulsi forti ma contrastanti:

1) Se guardo i colori sento amore, attrazione e voglia di spendere per questa terra colorata, variegata e fantasiosa.

2) Se l’occhio invece cade sull’asta, sento la voglia repressa di battere quell’asta sulla testa di quella massa di persone che stanno incasinando il nostro bel Paese.

 

Il poco cervello di cui sono stato dotato e la riduzione della sua originale funzione, causata dall’età, non mi ha cancellato l’emozione che provo tutte le volte che ascolto l’Inno d’Italia.

E non mi riferisco solo in occasione delle partite di calcio! Sarebbe riduttivo, assai banale.

Vero è, una volta ascoltavamo l’Inno in posizione eretta, con schiene diritte, fasce muscolari tirate, petti in fuori e pance invisibili.

Palle solide, pistola carica, sempre pronta e generosa, anche a sparare a … salve!

Ora non più, ma il cuore è sempre quello … che batte a rispetto dei principi fondamentali, inoppugnabili della nostra Costituzione.

 

A tal proposito, mi era stato suggerito di leggervi, a ripasso, i 139 articoli della Costituzione della Repubblica Italiana, in vigore dall’anno 1948, … l’anno della mia apparizione su questa terra.

Ma mi son detto … quelli (cioè voi) mi sparano, ed anche se non son troppi, sono tanti, e se anche la loro mano ora trema, qualcuno può far centro!

Allora, strategicamente (non sono ancora del tutto rincoglionito!), mi son detto: analizziamo brevemente solo alcuni articoli.

 

Articolo 1

Recita: l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.

Davanti a me i più nemmeno si ricordano se in passato hanno lavorato …

Il riferimento è puramente casuale …

 

Articolo 14

Recita: Il domicilio è inviolabile.

Inviolabile un cazzo!

Non passa giorno che non ci sia una casa violata.

Da me, normal “qualcosa tenente” sono venuti già due volte.

E mai che si siano portati via la suocera!

Meglio non commentare …

 

 

Articolo 29

Recita: il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi.

Allora perché io non posso nemmeno decidere dove attaccare i quadri di casa o di utilizzare la carta igienica a doppio anziché a semplice velo?

Perché, ora che son debole, non posso aiutarmi utilizzando alcuni accessori erotici (frustino, manette) ed esotici (banana, carota, melone) in camera da letto per dare una motivazione e uno stimolo al mio adorabile pisellino,  cautamente nascosto nelle pieghe adipose?

Commenti censurati …

 

Articolo 30

Recita:  è dovere e diritto dei genitori istruire ed educare i figli.

L’articolo va modificato …

I genitori hanno il dovere, il diritto e la necessità assoluta di lavorare ed il dovere di dare la paghetta ai figli fino a 40 anni.

Di fatto ai figli ci pensano i nonni. Ergo, i nonni sono i genitori di oggi …

Vero è che fare i nonni si torna … bambini, per cui è un sacrificio relativo. Ma è una responsabilità.

Venga eretto un monumento a questa categoria, cioè a voi!

Non vi par giusto? …

 

Articolo 34

Recita: la scuola è aperta a tutti.

Bene, son contento.

Ma mi pare che la scuola non si sia evoluta più di tanto!

Non ci ha (forse) insegnato il cambiamento?

A parte le confuse direttive che vengono dall’alto, molti professori credono che insegnare voglia dire trasmettere dei contenuti.

Non basta: occorre insegnare a < pensare >.

Vi sembra poco?...

 

Articolo 36

Recita: il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del suo lavoro.

Non capisco allora come mai, e non solo a Roma, i politici siano così malcontenti del loro onorario, tanto da farsi anche aiutare dagli amici degli amici per < mantenere > una linea ed una condotta dignitosa.

Qualcosa ho detto … almeno così mi pare …

 

Articolo 52

Recita: la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.

Consentitemi, ovviamente qui mi soffermo un po’.

La Patria per me è sacra!

Ciò premesso, una domanda mi sorge spontanea.

Ma quali sono i confini della Patria?

Ho riflettuto.

La Patria è tutto ciò che è buono, umano e logico.

Quello che è ai margini va combattuto con le armi adeguate … con impegno, con serietà, con naturalezza, vale a dire con amore.

È dura ragazzi, è veramente un momento delicato.

Ripeto, oggi non va bene …

Non solo stiamo perdendo in potere d’acquisto, ma, senza molto rendendosene conto, stiamo perdendo la libertà.

Libertà, un dono che viene dal passato.

Più i ricchi diventeranno ricchi, più i poveri arricchiranno i ricchi (… non stupitevi: se un cantante, un giocatore, un attore diventano dei paperoni noi ne siamo i promotori), … più i poveri diventeranno poveri, … il potere di pochi (che sono tanti, ed anche troppi) limiterà progressivamente la libertà.

In che misura non è dato di sapere.

Ma è giunto il momento di fare qualcosa.

 

 

Cari giovanotti di belle speranze, care amiche consolatrici,

sul nostro viso le malcelate rughe sono la testimonianza che abbiamo vissuto abbastanza per poter vedere le cose come realmente stanno.

Non giova a nessuno far finta che non ci sia da essere preoccupati almeno per i  nostri figli.

In qualcosa avremo pur sbagliato anche noi, ci mancherebbe. Ma è mia convinzione che noi vecchi soldati, pur con intensità e sensibilità diverse, eravamo allineati e coperti e altresì consci di operare in un sistema che, da sempre, ha le proprie regole da rispettare.

Oggi è un disastro. Un disastro globale.

Ognuno va per la propria strada, ognuno, detto in gergo moderno, fa il cazzo che vuole. E le conseguenze si vedono!

Contro gli atti insensati e le ingiustizie, bisogna cominciare a fare il < muso duro >.

Basta col permissivismo, ancor meglio, basta con il menefreghismo e l’indifferenza.

Quando ci vuole, ci vuole.

Ho imparato che non posso scegliere di fare quello che voglio … ma posso sempre fare qualcosa.

Sarà poco, ma, come già sapete, col poco di tutti si può far molto.

 

Il nostro Incontro qui, nella generosa e laboriosa terra friulana, coincide col 150° Anniversario dell’Unità d’Italia (1861-2011).

Stasera forse vi aspettavate da me qualcosa di diverso?

Ho fatto questa scelta, con convinzione. Ho seguito l‘ispirazione del momento!

Ho ritenuto che qui in Friuli fosse l’anno migliore per riflettere scherzando poco, o se preferite per scherzicchiare riflettendo.

In ogni caso così è stato, fate voi.

A volte si può ridere anche solo per non piangere.

 

In ogni modo se da una vita ci ritroviamo, Noi qualcosa in comune pure avremo.

Noi … che abbiamo lavorato sodo, ma che sapevamo anche staccare per prendere canna e vermi;

Noi … che ci accontentavamo di volare anche solo per un giorno;

Noi … che da sempre riteniamo questo gruppo AUC uno dei motivi significativi della nostra vita;

Noi … che trasformiamo uno sbadiglio in un sorriso, che non ci lamentiamo sempre della sfortuna, della pioggia incessante, di averla pestata;

Noi … che, pur limitati, sappiamo ancora emozionarci davanti alla < gnocca >.

 Noi … che abbiamo il cuore che batte davanti agli errori, davanti ai sentimenti, davanti ad un sogno irrealizzabile;

Noi … che il Servizio Militare ci ha insegnato a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, e che ci ha lasciato dei valori.

E che ha contribuito a migliorare la nostra condotta civile, che ci ha aiutato ad essere uomini, se non retti (infatti ora siamo curvi!), moralmente accettabili.

Questo inciso non è retorica!

Lascio a voi la libertà di valutare la profondità di questo pensiero.

 

Sentite: lo ripeto ufficialmente per la dodicesima volta:

per quanto umanamente possibile, stiamo uniti! Se non bastasse, vi ricordo che lo ha detto anche Gianni Morandi!

Continuiamo a volerci bene. Anche a distanza.

 

Godiamoci la vita. Ne val la pena.

Riflettiamo insieme …

A due anni l’obbiettivo è: riuscire a camminare;

A quattro anni l’obbiettivo è: non farsi la pipì addosso,

A dodici anni l’obbiettivo è: avere amici;

A diciotto anni l’obbiettivo è: avere la patente;

A vent’anni l’obbiettivo è: fare sesso;

A trentacinque anni l’obbiettivo è: avere soldi;

A cinquant’anni il successo è: avere soldi;

A sessant’anni il successo è: fare sesso;

A settant’anni il successo è: avere la patente;

A settantacinque anni il successo è: avere amici;

A ottant’anni il successo è: non farsi la pipì addosso;

A novant’anni il successo è: riuscire a camminare;

A cent’anni il successo è: sperare in una vita … migliore!

Così è … per tutti!

Quindi godiamoci la vita rispettandoci in vita!

 

 

Non fermiamoci quindi, amici!

Lentamente muore chi non si lascia aiutare ma nondimeno anche chi non aiuta;

Lentamente muore chi non parla a chi non conosce, ma anche chi non parla davanti allo specchio;

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni santo giorno gli stessi percorsi. Ogni tanto andate a farla in aperta campagna;

Lentamente muore chi dimentica di cambiar marcia, quindi potreste  scegliere il cambio automatico;

Lentamente muore … chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Un paio di puttanate in una vita si possono tranquillamente assorbire;

Lentamente muore … chi non vede.

Lentamente muore … chi vede ma non accetta il cambiamento.

 

 

 

 

Soldati, i tempi son cambiati. Eccome son cambiati.

L’esempio l’ho ricavato da due lettere che mi hanno colpito e che ho tenuto gelosamente in un cassetto …

Di due mamme che scrivono al loro figliolo in servizio militare, in due “epoche” diverse, a distanza di soli 50 anni.

Un abisso …

Di cultura e di sentimenti …

Meglio adesso o meglio allora?

Decidete voi … dopo aver ascoltato queste due lettere che vi ripropongo tal quali formulate …


 

LETTERA DI UNA MADRE AL FIGLIO MILITARE

Correva l’anno 1950 dc

 

Caro figlio, ti scrivo queste poche righe perché tu sappia che ti ho scritto.

Se ricevi questa lettera vuol dire che è arrivata.

Scrivo lentamente perché so che non sai leggere in fretta.

Se non la ricevi, fammelo sapere così te la rimando.

La nuova casa è meravigliosa. C’è una lavatrice ma non sono sicura che funzioni … proprio ieri c’ho messo dentro il bucato, ho tirato l’acqua ed il bucato è sparito completamente.

Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto due volte: la prima volta per tre giorni, la seconda per quattro.

Ti voglio anche informare che tuo padre ha un nuovo lavoro: adesso ha 500 persone sotto di sé; infatti taglia l’erba del cimitero.

A proposito della giacca che mi avevi chiesto. Tuo zio Piero mi ha detto che spedirla coi bottoni sarebbe costato molto caro (per via del peso dei bottoni). Allora li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.

Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina. È sceso chiudendo di scatto la portiera, lasciando le chiavi dentro. Allora è dovuto rientrare a casa a prendere il crick per spaccare il vetro e così siamo potuti scendere anche noi.

Se vedi Margherita salutamela da parte mia, se non la vedi non dirle niente.

Adesso amore, ti saluto perché devo correre in ospedale. Tua sorella sta per partorire, ma non sappiamo ancora se avrà un bambino o una bambina. Per cui non so dirti se tu sarai zio o zia.

Un bacione dalla tua mamma che ti vuole tanto bene.


 

LETTERA DI UNA MADRE AL FIGLIO MILITARE

Correva l’anno 2000 dc

 

Caro figlio, ti scrivo queste poche righe perché tu non dica che non ti pensiamo.

Ho poco tempo a disposizione perché io e tuo padre (quello che ti ha adottato) stasera andiamo a ballare e devo pensare se fare i panini o ordinare al Pronto pizza.

La nuova casa è bella ma ho già pensato di buttar giù un paio di muri e di modificare il terzo bagno, così tuo padre potrà scorreggiare in pace.

Ho già detto a tuo padre (quello vero) che voglio la lavatrice con la carica dall’alto, una vera figata! Se non la compra lo mando a far in culo!

Qui il tempo è quello che è.

Quando tornerai ti presenterò Mario, se continua così, diventerà il tuo nuovo padre.

Tuo zio Piero attacca bottone con tutti, ma della tua giacca se ne strafrega.

Tuo fratello Gianni è proprio uno stronzo. Ha perso le chiavi della macchina e ne ha comprata un’altra.

Se vedi Margherita, salutamela, prima di metterle la lingua in bocca.

Adesso ti saluto perché devo correre in ospedale. Tua sorella sta per partorire proprio oggi che dovevo andare a giocare a Burraco. Speriamo che si possa rimandare a domani, diventar nonna c’è sempre tempo.

Ciao, conservati e stammi bene.

L’erba è alta, vedi di farti dare una licenza breve.

Tua madre

 


Voglio dirvi

 

 

Ciao ragazzi , ciao.

Voglio dirvi che …

< se fosse necessario, con voi rifarei il Servizio Militare. Soprattutto ad Ascoli Piceno, quante scopate ragazzi! Ricordate i sergenti ed i caporal maggiori: “queste mattonelle rosse devono diventar bianche!” >.

 

Chiudo qui, abbracciando l’idea di continuare a ritrovarci periodicamente.

Consegno, per conto della Compagnia, e anche degli assenti a questo Raduno, un bacio puro e casto alle signore che confermano ancora una volta di essere diventate parti integranti.

Il nostro apprezzamento è in particolar modo per tutte le volte che sapete guardare nella nostra direzione.

E per tutte le volte che saprete perdonare alla nostra supposta impotenza.

Tolgo il disturbo …

Grazie a tutti, indistintamente.

Anche a Voi che avete partecipato da lassù.

Ciao ragazzi, ciao.

 

AGLI AMICI UFFICIALI EX ALLIEVI DEL 54° CORSO AUC di ASCOLI PICENO

di Maurizio Bertazzoni