Pistolotto di Maurizio Bertazzoni (uomo della terra delle zucche)

 

 

               

 

 

 

               

 

 

   (il guardiano fedele del 54° A.U.C.)

 

                   

 

  

BOLOGNA, 9 – 10 ottobre 2010

AGLI AMICI UFFICIALI EX ALLIEVI DEL 54° CORSO AUC di ASCOLI PICENO

 

Lettere aperte < miciober@alice.it >  

 

> Risponde padre Maurizio rubicondo

 

Necessaria una premessa.

Ora che ho una posta elettronica dedicata, una sorta di rubrica per anime in dubbio, mi sono e mi stanno arrivando diverse lettere. A cui, nel rispetto della privacy, rispondo cercando di soddisfare la domanda con argomenti misurati e aderenti alla realtà. Provando sì a togliere la polvere negli occhi della gente, ma nel contempo privandola delle facili illusioni e delle rigide persuasioni.

Ringrazio i “letterati” che mi hanno inviato centinaia, ma che dico migliaia di lettere che sono pervenute alla redazione, ... scrivete, scrivete che fa bene al cervello. E al cuore!

Avrò una risposta per tutti.

Ripeto l’indirizzo < miciober@alice.it >

 

Alcune lettere, cari amici, appartengono a questo gruppo AUC che, straordinariamente, dura più di quanto duri un governo o una coalizione di partiti.

 

Stasera, per motivi di spazio, la mia segreteria ha scelto per sorteggio 5 lettere, che alcuni di Voi mi hanno inviato,  su cui brevemente stasera mi soffermo. Anonimato garantito...

Quindi quest’anno niente pistolotto, ma la proposta di una manciata di risposte, che, si spera, potranno risultarvi ragionevoli ed interessanti.

 

La prima lettera è una sorta di accorato appello alla mia partecipazione proprio qui a Bologna che quest’anno è stata incerta. Per ragioni, sia chiaro amici, che portano esclusivamente ad impegni personali...

Ma come potete constatare, io faccio il possibile per venire sempre e godere della vostra presenza.

Perché ritengo questo gruppo uno dei motivi significativi della mia vita.

La rattristante notizia della mia possibile assenza si era sorprendentemente divulgata e aveva creato una certa apprensione. Evidentemente la mia assenza sarebbe stata alquanto sofferta. Ciò mi lusinga ma, amiche ed amici miei, colgo l’occasione perché vi rendiate conto che fra novantanove anni mi scade la concessione di rimanere qui su questa terra.  Ho già avviato blande ma difficili trattative per un posto ai piani superiori, ma il costo è molto alto. Non c’è mutuo che tenga. Ho perfino proposto di rifare con Voi tutti un nuovo Corso AUC di aggiornamento e di andare a ricostruire le caserme ormai dismesse. Mi son detto persin disposto di abbandonare la mia famiglia per andare ancora a letto con l’amato Ziliotto.

 Mi è stato detto: non devi peccare più e smettere di rompere... Ci proverò, ma sarà dura.

Ma questa è un’altra storia... Ritorniamo perciò a bomba.

 

Fra le tante lettere in merito eccone 5.

Domanda (1)

“Amabile Maurizio, se non vieni tu, non vengo anch’io!”

 

Risposta (1)

“Cara amica,

vero è che io sono un fedele e riconosciuto rappresentante di chi con la sola presenza stimola sessualmente donne di tutte le età e forse anche uomini di moderna formazione.

La natura mi è sta benigna, mi ha fatto questo dono ed ammetto di sentirmi un uomo fortunato.

In breve sostanza, scusami la presunzione, sono un bello e tu, buongustaia te ne sei accorta.

In ogni caso, amica mia, non devi disperare...

Anche se io non vengo, tu puoi venire lo stesso...

Hai un marito niente male. La pancetta in dotazione è solo una riserva di energie. Che sta accumulando per te. Lasciagli, cara amica, il tempo di caricare la batteria!

Piuttosto, invece di guardarlo con occhi spenti, impara a guardarlo con occhi di mente.

La pancetta tutto sommato contribuisce al fascino dell’uomo maturo. Quando il tuo Lui si sta spogliando, osservalo, cercando di pensare non al gesto meccanico, ma al modo con cui prepara il suo corpo a distendersi sul letto.

E prima che chiuda gli occhi e che passi furtivamente nelle braccia di Morfeo, accresci il petto, rendilo turgido, suona la carica, poi frustalo a dovere, riscaldalo e liberati nel godimento...

Ti assicuro, cara amica, che proverai piacere senza che debba venire anch’io...

Aspetto tue notizie in merito.”

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Domanda (2)

“Adorabile Maurizio, non ritieni sia giunto il momento di promuovere raduni diversi, di cambiare un po’ il clichè?”

 

Risposta (2)

“Caro amico,

già ogni raduno è diverso dagli altri.

Si cambia città, si cambia regione, si cambia noi e non solo fisicamente. Come vedi il cambiamento è naturale. Auspichiamo piuttosto di migliorare di anno in anno come il buon vino del bravo e onesto contadino.

Io direi che dovremmo invece ripetere i raduni come sono iniziati.

Con la stessa voglia di stare insieme, con la semplicità più assoluta, con lo spirito che ci univa già da quei tempi in grigio. Adattandoci ovunque noi siamo, ponendoci all’ascolto con buona disposizione, camminando insieme con piacere.

Con la stessa speranza di poterci rincontrare per lunga vita ... al di là ... al di là degli ambienti scelti.

Idealizziamo: una capanna e tanti cuori che battano con la stessa frequenza.

E soprattutto sintonizzati sulla stessa frequenza: quella di una amicizia lineare, spontanea, rispettosa, allegra, disinteressata e solidale.” 

 

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Domanda (3)

“Sensuale Maurizio, sono circa dieci anni che ti conosco. Ogni volta che hai offerto il tuo pistolotto mi sono divertita un mondo... non ho mai riso così. Continuerai ad offrirci questi esilaranti momenti? Grazie di esistere”.

 

Risposta (3)

“Cara amica,

confesso che la tua domanda con insita ambigua riflessione mi mette un po’ in imbarazzo. Sai, ognuno può offrire quello che madre natura gli ha riservato.

Ma da buon soldato non mi sottraggo a darti la risposta che attendi. Anzi mi dai l’opportunità di chiarire, per cui ti ringrazio.

Lo so: quando vestito, mascherato o ignudo offro il mio pistolotto sono ridicolo.

Tuttavia oggi non è facile far ridere.

Anzi la gente non sa proprio più ridere. La gente pensa piuttosto a deridere il prossimo. Dimenticando stupidamente che a sua volta, prima o poi, su chi deride cadrà più forte il deriso degli altri.

La natura, si sa, fa sempre il suo corso.

Quindi, cara amica, la mia è una missione.

Un pistolotto dietro l’altro, che sia tenero o duro, ma di sostanza, tutto sommato non è da buttare!

In ogni caso fa il suo effetto.

Farà pur ridere.

Ma non è forse meglio far ridere che far piangere?

Non sai se ridere o piangere? Nell’incertezza ridi.

Si, cara amica, fin che le forze mi sosterranno il mio pistolotto entrerà in molte case. A meno che non si voglia dargli un taglio!”

 

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Domanda (4)

“Fantasioso e fantastico Maurizio, se tu fossi ... cosa faresti?”

 

Risposta (4)

“Cari amici,

credo di interpretare questa domanda nel senso che mi appresto a rispondere. Scegliendo di non essere Maurizio ma...

Se fossi <fuoco> ... arderei il mondo;

Se fossi <vento>, lo tempesterei;

Se fossi <acqua> ... l’annegherei;

Se fossi una <gomma> ... cancellerei molti errori;

Se fossi una <penna> ... scriverei solo favole;

Se fossi un <politico> ... un po’ mi vergognerei.

Non per il colore di partito, non per le idee ... che più o meno sono tutte rispettabili. C’entra l’uomo, che è morto dentro...;

Se fossi un <sacerdote> ... sarei preoccupato di esserlo.

Difficile resistere alla moltitudine delle tentazioni che la vita riserva.

Difficile predicare bene e razzolare bene.

Difficile, assai difficile passare nella cruna di un ago, quando già il cammello ci riesce con fatica.

Difficile sostenere che la Chiesa non possa fare qualche cristiana innovazione che alleggerisca il peso di una missione così importante per la nostra civiltà;

Se fossi un <calciatore> ... prenderei a calci in culo tutti coloro che sono venuti al mondo per alterare i valori umani e per annientare la dignità dell’uomo.

Certo che per dare milioni di calci in culo alla moltitudine degli infami, bisogna sostenere molto allenamento. Ma è pur vero che per un calciatore sarebbe altrettanto morale pretendere meno soldi per sé a fronte di gente che fatica ad arrivare alla fine del mese.

Se fossi un <corridore> ... prenderei le distanze da tutti i mali di questa terra inquinata, sporcata dall’incuria e dalla indifferenza dell’uomo.

Se fossi in <Voi>, amici cari, ... continuerei a pensare ad una vita impegnata e positiva.

Tendendo al dilatamento dell’allegrezza e al restringimento della tristezza. Evitando di rannicchiarsi, di piegare la testa, di serrare le braccia al petto. Orientando lo sguardo a chi ne ha bisogno, non solo materialmente.

Ricordando la nostra grande Compagnia facendoci buona compagnia come qui stasera.

Sempre con quel pizzico di commozione che credo ci accompagni ogni qualvolta abbiamo la fortuna di ritrovarci insieme. 

Con Voi mi sembra ieri... invece oggi è già domani.

Ogni tanto, nei rari momenti di quiete, mi isolo e navigo sul nostro bel Sito Internet per rivedervi e leggervi. Tuffandomi in un mare di riflessioni profonde, ripercorrendo le tappe del nostro lungo percorso, immaginandomi scene vissute.

Col risultato di provare effetti spirituali di forte intensità. Passando dalla gioia alla melanconia senza accorgermene proprio... come un bambino disorientato.

Stare con Voi è una storia meravigliosa di oltre quarant’anni. Nemmeno con l’amico di città è nata una intesa così affettuosa, originale e duratura.

La natura ha reso volatili gli uccelli acciocché il loro canto, venendo dall’alto, si spargesse in largo ed in lungo.

A noi, in più, la natura ha donato la possibilità di comporre e cantare canzoni che ci inteneriscano, appianino le difficoltà e gli equivoci  e ci inducano a fortificare i buoni sentimenti.

Dio Vi (ci) benedica e Vi (ci) sostenga ...

 

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Domanda (5)

“Maurizio, invece di dare consigli e suggerimenti suggestivi agli altri non è meglio che ravvedi te stesso?”

 

Risposta (5)

“Cara moglie,

nella mia vita ho commesso diversi sbagli. Anche se dovresti umilmente riconoscere che qualche volta ho indovinato.

Talvolta il mio carattere di forgia militare mi orienta oltre le righe. Dio disse: - l’uomo domini sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e su tutti i rettili che strisciano sulla terra -.

E intese dare all’uomo un aiuto: la donna. Che ti ricordo venne plasmata con la costola dell’uomo.

Riconosco: l’uomo è anche poca cosa, creatura indifesa e debole. Ma tu donna virtuosa che adorni la casa devi saper offrire sempre tenera assistenza.

Nessuno è senza peccato...

Ne vuoi una prova in diretta?

In questa sala, chi è senza peccato scagli il primo “va a fanculo”.

... Ecco, vedi, da questa platea nessuno ha osato lanciare questa locuzione di uso comune.

Ergo, cara moglie, come hai potuto constatare, non sono meglio, né peggio di tanti altri. Sono nella norma.

Un uomo perfetto chi potrà mai trovarlo?

Pertanto ... perdonami se puoi.

Ma non illuderti. Difenderò le mie idee ed il mio credo fin che morte non mi colga.

Quindi apprestati a combattere ancora per novantanove anni.

E per favore nel frattempo scegliti una estestista che sappia fare i miracoli.

Ti voglio bene”.

 

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Anche a tutti voi voglio bene.

Arrivederci cara Compagnia... 

Ancora mi date emozione...

 

Emozione

 

L’emozione è come una bella canzone: ti porta dove vuoi tu.

Come la neve, non fa rumore.

Ti fa mancare un po’ il respiro.

Agita il corpo e lo spirito.

E se contempli di abbandonarti, di lasciarti andare

è come stare su una nuvola bianca in un azzurro celeste.

                   

 

Maurizio Bertazzoni