RELAZIONE

 

Buon Anno a tutti, vecchi e nuovi arrivati,

            anche quest’anno, ‘Mirandolina’ ed io, Vi inviamo i nostri migliori auguri di buon anno,  riproponendo alcuni flash sul nostro recente incontro di Venezia. Pasqualotto ed io Vi siamo grati per averCi permesso di  assaporare quanto descritto minuziosamente e molto efficacemente da Sessarego nel suo opuscolo sull’incontro di Genova. Infatti, pur abitando a Mestre da 32 anni, non mi era mai capitato di dovermi immergere nella storia di Venezia. La collaborazione con Pasqualotto ha permesso continui confronti sui possibili gradimenti e piacevoli sorprese da proporVi.

Gli impegni della giornata sono iniziati di buon mattino con l’arrivo di Sisto Lancia e sua moglie Elena. Durante il tragitto dall’aeroporto all’albergo ero molto curioso di verificare la loro sorpresa, confermata, nel vedere l’albergo. Dopo il deposito dei loro bagagli in albergo, mi hanno chiesto di andare a Venezia per fare un giro per conto loro, mentre, per il ritorno, si sarebbero arrangiati con i mezzi pubblici. Quando, al pomeriggio, li ho visti tornare contenti per aver girovagato in laguna da soli e senza indicazioni, mi sono convinto che il collaudo della festa era stato superato e che, ancora una volta, saremmo stati bene insieme.

Al pomeriggio, con Pasqualotto e la moglie Luigina, dopo aver depositato nelle Vostre camere i gadgets (il calamaio in vetro soffiato con la relativa penna in vetro, prodotti da artigiani di Murano appositamente per noi, il calendario 2006 con le maschere, il borsellino portamonete, le 2 bottiglie di vino offerte da Narder, la stampa dei percorsi veneziani, le piantine e gli opuscoli di Venezia) ci siamo sistemati sotto al gazebo nel parco della villa  per attendere il vostro arrivo. Dopo i saluti iniziali, piano, piano si stava ricreando l’atmosfera che Ci ha accompagnato, aumentando continuamente, in questi anni.

All’ora di cena siamo partiti verso la trattoria ‘da Ugo’, dove abbiamo potuto apprezzare la cucina veneta a base di pesce. Sono state molto apprezzate le sarde in saor, cioè marinate nella cipolla, antico piatto marinaro della laguna veneta, sconosciuto a molti commilitoni. Durante la cena, mi sono assentato per andare a Venezia a prendere Milizia con sua moglie, che, pur di essere presenti a Venezia, erano partiti in aereo da Roma terminato il lavoro. Noi tutti dobbiamo a Milizia un grande ringraziamento, poiché dopo la festa è riuscito a rintracciare altri 5 commilitoni e, si spera altri di riflesso : Vizzani Roberto e Fontana Fabrizio di Roma, Pasquale Nino e Maselli Antonio di Campobasso, Puleo Francesco di Reggio Calabria.     

Il sabato mattina, il tempo era discreto, quando sono arrivato all’albergo e rivisto tutti, ho iniziato a ‘dare corpo’ alla festa che Vi avevamo promesso ed organizzato. Come da accordi con lo sponsor che Ci ha regalato i borsellini, le nostre signore sono state fotografate davanti all’albergo con la sua borsa di carta bene in vista, in modo da dargli del materiale per la sua pubblicità. Terminate le foto, è iniziato il viaggio in pullman verso Venezia con le relative ‘battutacce da caserma’. All’arrivo in piazzale Roma, dopo alcuni momenti di sponsorizzazione, ci siamo divisi in vari gruppi, chi ha preferito la giornata libera, chi il gruppo con la guida, mentre io sono andato ad acquistare i biglietti per il Palazzo Ducale e a stipulare l’accordo con i gondolieri.

Alle 12.20 ci siamo ritrovati al pontile del Bauer per il giro in gondola, avevo prenotato 5 gondole da 6 persone, l’allegria era tanta e…contagiosa, tant’è che si sono aggregati anche Tramarin,  Bertazzoni con gli amici Maura e Toni, gli amici di Ziliotto, Narciso, Milizia con i loro parenti. Il giro in gondola : un’emozione unica, che non avevo mai provato. Finalmente avevo coronato un sogno, girare per i rii e vedere le facciate dei palazzi nascosti ai turisti, sbirciare dentro i cortili, ma la cosa che mi ha colpito di più è stato quando dai rii stretti, tutte le gondole sono entrate in Canal Grande, a Rialto, è stato uno spettacolo molto bello. Il nostro giro è stato allietato da un fatto straordinario che, lì per lì, avevo scambiato per una gentilezza dei gondolieri : le loro famose cantate che si odono dalle gondole in transito, invece era Ziliotto che cantava a squarciagola in veneziano, salutato dai turisti di passaggio fermi sui vari ponti.

Dopo il tour in gondola c’è stato il rompete le righe per il pranzo, in attesa della bellissima visita a Palazzo Ducale. Al termine siamo tornati chi a piedi chi in vaporetto a Piazzale Roma per rientrare in albergo. Dopo una breve sosta, per chi aveva ancora energie residue c’è stata la Santa Messa, durante la quale sono stati commemorati i nostri commilitoni defunti : Bianchi, De Maria, Mazzocchi e Ninno. All’ora di cena ci attendeva una sgradita sorpresa : era stata chiusa la tangenziale. Pertanto, essendoci tante auto, per evitare di perderci di vista ai vari semafori, ho deciso di seguire una strada alternativa più lunga e tortuosa, ma senza semafori critici. Purtroppo non è andata così, poiché ad una rotonda Maurizio Giro ha confuso l’auto di Pasqualotto con un’auto estranea e l’ha seguita, accompagnato da mezza colonna di auc.

Nel frattempo, mentre le strade si riempivano di lunghe code di auto, sono riuscito a far convergere i dispersi verso il centro commerciale Auchan in attesa del mio arrivo. L’operazione di recupero si è svolta in 30 minuti, poiché percorrendo vie alternative siamo riusciti ad arrivare tutti al ristorante.

Durante la cena ho ricevuto  messaggi di saluto dagli assenti per causa di forza maggiore : Mercurio, Dell’Avo e Corona.

Il titolare ed il personale del ristorante mi hanno fatto i complimenti il giorno successivo, poichè non avevano mai ospitato comitive così distinte ed eleganti, pur essendo abbastanza numerose. Per loro è stato un piacere servirci.

La cena è stata accompagnata con alcuni tipi di vino offerti da Francesco Lorenzon, titolare della cantina ‘Le Magnolie’, un produttore di Treviso, vicino di casa di Narder, che era presente in sala in qualità di sommelier. In tale occasione, ha ricevuto molte ordinazioni dei suoi prodotti genuini ed  ottimi, per qualità. (mi risulta che Retico sia diventato suo promoter, nel senso che li ordina tutt’ora).

Verso la conclusione della cena, dopo i vari ringraziamenti, il sig Bertazzoni, auc di razza, ha dato prova di essere, un eccellente soldato ed ottimo subordinato, poiché è stato l’unico che ha dato prova di cieca ed assoluta obbedienza, abbigliandosi  secondo le direttive che io, in qualità di presidente, avevo dato per visitare Venezia in caso di acqua alta. Il suo abbigliamento :  k-way, ombrello e stivali, anziché farci sorridere avrebbe dovuto farci riflettere su come la vita ci ha trasformato da ufficiali in…marescialli dell’economato o, ancor peggio, della mensa.

La lettura impeccabile del suo pistolotto, come testimoniano le foto sul sito www.54auc3cp.it  nella sezione della festa di Venezia, rendono testimonianza dell’austerità dell’avvenimento….bravo Maurizio ed ancor più brava Grazia che ce l’hai conservato così.

Ciò che nessuno di noi sospettava era che sotto le spoglie di cotanto ufficiale si celasse un ottimo regista. Egli, infatti, senza alcuna precedente prova o selezione, è riuscito a trasformare alcune normalissime persone : Silvana, Leone e Pairotti, in ottimi attori, tant’è che sono riusciti a recitare alcune scene della famosa commedia di Goldoni : ‘la Locandiera’, riscuotendo un enorme successo di pubblico e tra il personale del ristorante.

Dopo la cena alcuni di noi sono andati al casinò, non tutti hanno vinto, comunque, per chi come me, non era mai entrato si è trattato di un simpatico diversivo. Da lì siamo ripartiti verso le 3.

La domenica mattina, purtroppo, il tempo è peggiorato, iniziava a piovere, e con il pullman siamo partiti verso l’isola del Tronchetto, dove era stato fissato l’appuntamento con la motonave. A questo punto sono iniziati i primi disguidi :

·        per errore, ho indicato a Donato un parcheggio per l’auto troppo lontano dall’imbarcadero, per cui, una volta giunti a destinazione, ho pregato l’autista del pullman per andargli incontro;

·        il cognato di Milizia che era  arrivato in auto a  Piazzale Roma, l’abbiamo fatto tornare indietro e ‘volare’ fino all’imbarcadero;

·        l’autista del pullman, anziché portarci all’imbarcadero ci ha portato in punta all’isola del Tronchetto, dove non c’era alcun pontile per l’attracco. Per fortuna che il pilota del motoscafo, persona molto intelligente, avendo intuito il disguido, dal mare, a grandi gesti, ci ha indicato dove andare per poterci imbarcare.

Finalmente siamo partiti. Visto il ritardo, abbiamo deciso di puntare direttamente sull’isola di Burano, evitando quella degli Armeni, poiché la visita alle 2 isole le avrebbe penalizzate entrambe.

Burano, è un’isola splendida e gaia, piena di colori, purtroppo la pioggia ci ha perseguitato per tutto il tempo della vista. Alcune persone sono entrate nei vari negozi, altri hanno girato per l’isola. L’unico rammarico, il cattivo tempo, tant’è che, vicino alla chiesa, i ragazzi dell’A.C., che avevano predisposto dei banchetti con le sarde, che emanavano un ‘profumo molto invitante, vista l’ora, sono stati costretti a coprire il tutto per evitare di bagnare la loro mercanzia. Al momento della partenza, pur mancando 2 signore, siamo saliti tutti a bordo, lasciando libero l’imbarcadero per i vaporetti di linea, poi, dopo qualche minuto, le abbiamo fatte salire e siamo partiti verso Piazza San Marco. Lungo il tragitto, abbiamo fatto una leggera deviazione per portare Retico alla sede del circolo unificato di presidio di Venezia, poiché, seguendo le indicazioni in merito all’UNUCI, aveva prenotato altre 2 notti.

Alle ore 13.30 precise, come da accordi con l’albergatore, siamo entrati all’albergo Europa :

la chiusura della festa in un ambiente da favola. Abbiamo pranzato con il vino del produttore trevigiano e ci siamo deliziati del panorama. Le persone, specialmente le donne, erano contente, non si aspettavano una sorpresa simile. Abbiamo pranzato sulla terrazza riscaldata, di fronte alla chiesa della  Madonna della Salute. Il servizio è stato impeccabile, come si conviene in ambienti simili.

Abbiamo ricevuto anche la visita del signor Citton, il responsabile del servizio organizzativo dell’albergo, che ci ha agevolato in tutto pur di accontentarci, una persona squisita.

Durante il pranzo mi ha telefonato Ziliotto, il cacciatore. Al momento di tornare a casa per andare a caccia il giorno dopo, qualcuno gli aveva augurato ‘buona caccia’ l’augurio più temuto da tutti i cacciatori e, come volevasi dimostrare,…il tempo è stato un po’ inclemente.

Non ci saremmo più alzati, se  non fosse stato per il ‘pilota’ del motoscafo che mi ha avvisato che avevamo già sforato il tempo concordato di 50 minuti. Di corsa siamo usciti e siamo andati all’imbarcadero, sbagliando strada per colpa mia.

Durante il ritorno, lo confesso, ho perso un po’ la pazienza, perché il contrattempo del motoscafo avrebbe potuto creare qualche disagio anche economico, ma ‘Mirandolina’ chiacchierando con il pilota ha sistemato tutto.

Al ritorno in albergo siamo scesi dal pullman e, come di consueto abbiamo iniziato a salutarci tra lo stupore degli ospiti, che si sono avvicinati e ci hanno chiesto come mai scendendo dal pullman ci baciavamo tutti. Qualcuno di noi ha svelato l’arcano mistero e sono rimasti benevolmente impressionati.

Al termine dei saluti, che, come al solito, non finivano mai, siamo tornati alla nostra quotidianità.

Al parcheggio dell’albergo, Maurizio Giro, in auto, memore del disguido della serata precedente, mi è passato vicino e mi ha detto : ‘Mi raccomando, non seguitemi’….una battuta che mi ha fatto sorridere e dimenticare la tristezza dell’arrivederci.

L’anno prossimo saremo ad Ascoli…è un appuntamento dovuto, oltre che per la bellezza dei posti, anche per la ricchezza della nostra affettività…è lì che ci siamo conosciuti ed è da lì che è partita la nostra storia. Invito ognuno di voi a scrivermi qualche episodio importante di allora, poiché essendo cambiato un po’ il contesto, è importante ricordare l’atmosfera affettiva particolare.

In coda ai ricordi, Vi inviamo, con preghiera di un rapido riscontro, per posta cartacea o elettronica, il programma del prossimo incontro di Ascoli Piceno. Una Vostra risposta è molto importante, poiché Ci permetterà di organizzarCi al meglio evitando:  perdite di tempo, di denaro e, soprattutto, possibili delusioni.

Remo e Silvana

 

VISITATE il sito, sono state inserite molte foto relative alla scuola di Ascoli, molte foto dell’incontro di Venezia, il programma di Ascoli Piceno e le varie musiche militari, alla rubrica : segnali di caserma