Mestre 3/12/2002

 

Carissimi tutti, spero siate in buona salute e che le cose procedano per il verso giusto.
Come ogni anno, 'a cavallo' tra la nostra festa ed il Natale, invio un resoconto, in modo da ricordare quella bellissima giornata e non dimenticare la nostra parte umana, ben mimetizzata all'interno dell'aspetto sociale.
Ho atteso prima di scrivervi, perché ho lavorato come 'una bestia' per realizzare in un unico cd, di cui vi allego 1 copia, tutte le foto dei vari raduni, riportando per ognuna i nomi dei presenti riconoscibili. Questo cd verrà riportato sul sito, suddividendo le foto per le varie località in cui si è svolto l'incontro. Ad Arezzo, Squillaci aveva scattato tante foto singole, che ho estrapolato e che verranno inserite nella rubrica, come chiesto ripetutamente da Retico, in modo che, accanto al nome, compaia la persona. Per le persone di cui non abbiamo la foto singola, ho inserito nella rubrica una foto di gruppo in cui si possano riconoscere, in modo che ognuno, al prossimo incontro, possa riconoscerli tranquillamente.
Ora, come mi ero ripromesso, cercherò di ravvivare il ricordo di quelle giornate o, meglio, come le ho vissute io.
La sera del 4/10, mentre andavo a Mantova con Narder, mio vicino, che abita a 30 km da casa mia, ero ancora incredulo sul fatto che l'incontro riuscisse. Ciò è dovuto al fatto che mentre rincorro un po' tutti, non mi rendo conto di quante persone ho radunato, di quanti abbiano aderito, perché sono 'troppo preso' dalla ricerca. Gli ultimi, che, per motivi vari, giustamente, non possono aderire fin dall'inizio, mi fanno dubitare anche su quelli che aderiscono subito, per cui, fino all'ultimo non mi sento tranquillo. Mi preoccupo per il fatto che qualcuno, in questo caso Saccani, Bertazzoni e Sissa, si sono impegnati a voce con l'albergatore, sulla fiducia ed anche con esborsi economici personali. Viaggiando, immerso in questi dubbi, siamo arrivati all'albergo, dove abbiamo incontrato subito Clarizia e la moglie Maria Luisa e questo mi ha tranquillizzato, poi abbiamo sbirciato in sala da pranzo e ne abbiamo visti altri, tra l'altro provenienti da più lontano, e ciò mi ha convinto della riuscita della festa. Li abbiamo attesi nella hall, non finivano mai di mangiare. Ma quanto hanno mangiato, chiacchierato e riso, incuranti di chi li stava aspettando ansiosamente all'esterno! Finalmente, verso le 23.30 sono usciti e c'è stato il primo incontro, eravamo in parecchi. Il primo impatto non si scorda mai! Subito dopo le informazioni sulla salute, il discorso è 'scivolato' immediatamente sui nuovi arrivati, i ricordi , i rimpianti e la gioia del nuovo incontro, non c'era più spazio per le normali preoccupazioni.
Il mattino successivo, appena sveglio, mi è apparsa Mantova avvolta in una fitta nebbia, la prima reazione è stata di disappunto per il disagio di chi doveva ancora arrivare, poi sono riaffiorati i dubbi : verranno o no ? e l'albergo già prenotato ? e la gita in motonave ?
A colazione, la signora Marinella Pairotti riconosceva tra gli ospiti il campione olimpionico di canoa Antonio Rossi, occhi azzurri e bellissimo. 'Meglio che in tv', è stato il commento delle signore. Subito l'ho avvicinato e l'ho presentato alle signore presenti, abbiamo scambiato qualche battuta e l'abbiamo invitato per la cena, ma era di passaggio per Ravenna, per cui sarebbe tornato molto tardi e, come da prassi, ci ha detto che era molto dispiaciuto di non poter partecipare.
Immerso in questi dubbi, ci siamo avviati a Palazzo Tè. In mezzo alla nebbiolina, vi ho visto tutti ed ho notato il vostro sorriso di gioia e soddisfazione per la riuscita della manifestazione, mi bastava questo per essere contento, il miracolo si era ripetuto, dentro di noi la fiammella sopita aveva ripreso vigore.
Davanti a Palazzo Tè, dopo un po' di confusione, finalmente siamo riusciti a suddividerci in 2 gruppi, io ero con la guida Cosetta, una ragazza rossa di capelli, molto simpatica che ha ravvivato la nostra visita con brio e buonumore. Tralascio la parte artistica della visita a Palazzo Tè ed al Tesoro dei Gonzaga, magistralmente organizzati da Saccani, perché non ha bisogno di essere commentata, per parlare, invece, del suo aspetto umano.
La visita è proseguita tranquilla finchè Cosetta, la guida, non ha risvegliato Ziliotto con una citazione latina, ne è nato un vivace scambio verbale, che ci ha incuriosito. Questo duetto è proseguito in un'altra stanza nella quale Cosetta ha 'trattato' il marmo rosso di Verona, usato per alcuni caminetti, con un senso di denigrazione, di cose poco pregiate. Non l'avesse mai fatto, ne è nato un simpatico diverbio campanilistico tra Verona e Mantova. Il tutto è rientrato un po' alla volta nella normalità fino alla stanza di Amore e Psiche, in cui, a fronte della storia d'amore ivi raffigurata, Ziliotto ha riscontrato uno strano parallelismo della storia sua con sua moglie! Com'è strana la vita, conosci la mitologia e scopri un plagio della vita di Ziliotto, che, ormai parte in causa, ha intravisto in alcuni affreschi anche la nascita della Padania, quindi della lega di Bossi. In conclusione, e sono stato molto contento, grazie a Palazzo Tè, ho conosciuto la storia di Ziliotto, origini, amori, sua cultura personale e ambientale.
Terminata la visita, pronti per andare a pranzo 'Alle Grazie', abbiamo invitato anche la guida Cosetta, che, rifiutando, ci ha raccontato che non poteva perché doveva accudire al suo gatto di colore fucsia. Proprio una strana ragazza, come si fa a pitturare un gatto color fucsia ? Stranezze della vita!!! Solo Saccani, a detta di sua moglie Ilda, strano come lei, poteva reclutarla.
All'ora di pranzo è successo qualcosa di imprevisto, stando alle prenotazioni, soltanto 8-9 coppie avevano aderito al pranzo sovrumano, il resto, come me, pensando alla cena, si era orientato verso un pranzo medio o verso il toast. Ebbene, in trattoria, ognuno ha dimenticato il tipo di prenotazione, 'a quel paese' anche il toast, incuranti del disagio creato al ristoratore che non riusciva a sistemare tutti, ci siamo accomodati ed abbiamo abbordato il pranzo sovrumano, riducendolo solo alla fine per mancanza di tempo. Un pranzo un po' particolare, ma necessario. Poi, tutti di corsa 'alla Fantozzi', perché il programma era denso ed il tempo poco, siamo andati a visitare il Santuario delle Grazie, ricco di ex voto particolari, costituiti da statue che rappresentavano l'evento in cui si era manifestato il miracolo ricevuto. Sono entrato giusto in tempo per sentire un frate redarguire qualcuno che stava parlando ad alta voce e Ziliotto che si scusava ufficialmente a nome di tutti.
Siamo rientrati velocemente in albergo, abbiamo depositato i bagagli e siamo ripartiti in colonna a piccoli gruppi verso il centro di Mantova per la visita a Palazzo Ducale, ove era previsto un parcheggio con guardiani a nostra completa disposizione. Il parcheggio in questione era vicino circa 1 km, per cui la passeggiata è stata una cosa salutare in quel momento.
La visita a Palazzo Ducale, nonostante la verve della guida Cosetta, è stata molto interessante, ma molto lunga, o meglio, l'abbiamo dovuto vedere in troppo poco tempo. Abbiamo cercato di snellire la visita superando qualche sala, anche perché, ogni 3-4 stanze, Ziliotto richiamava l'attenzione generale con l'esigenza di fare sesso prima di cena, tra le risate della moglie Silvana e di chi, come me, recepiva le sue lamentele.
Verso le 19.20, siamo rientrati in albergo, ero in camera con mia moglie, che voleva rilassarsi 5-10 minuti, prima di scendere e, mentre ero 'in mutande', ho scoperto che si può dire, mi hanno chiamato nella hall perché c'era il fotografo della Gazzetta di Mantova che doveva fare la foto di gruppo. Mia moglie ha rinunciato alla foto, io, in qualità di presidente non potevo, sono sceso di corsa ed abbiamo formato in tutta fretta un gruppo. Eravamo in pochi, gli altri erano alcuni nostri ospiti che aspettavano la cena ufficiale. Nel frattempo la sala si stava lentamente riempiendo, ormai erano scesi tutti. Dopo aver concordato con mia moglie che il suo posto al tavolo degli organizzatori era quello vicino alla moglie dell'agente delle Assicurazioni Generali di Mantova e di fronte al colonnello De Julio, mi sono avviato verso l'ingresso, per chiedere allo stesso se era disponibile a partecipare alla consegna delle vignette sul rapporto militare-coniugale, inventato da me e da mia moglie. Questo nessuno lo sa, il colonnello ed il suo seguito si sono allarmati, non volevano più entrare, volevano parlare con Bertazzoni, temevano che fossimo un'organizzazione paramilitare. Mentre uno di loro saliva da Bertazzoni, io ho sudato 'le classiche 7 camice' per spiegare che non c'era niente di eversivo. Per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi. Poi, di fronte a mia moglie, che era splendida, parlando con lei dei suoi trascorsi in Polesine al tempo dell'alluvione, noi 2 siamo polesani, si è rasserenato, tanto che, anzichè andarsene a metà serata come i suoi amici, è rimasto fino alla fine ed, anzi, ha preso la parola, ci ha fatto i complimenti e si è reso disponibile a venire anche il prossimo anno. Sapevo di queste doti di mia moglie, già l'anno scorso il colonnello Baldelli, ad Arezzo, non la mollava più.
La cena possiamo suddividerla in 3 parti .


Prima della cena, parte ufficiale del raduno, nel discorso introduttivo è stato ribadito quanto segue :
· Mantova non fa testo, non dobbiamo trasformare l'incontro in una competizione a chi fa meglio.
Chi organizza deve garantire solo le condizioni minime, cioè : l'albergo con parcheggio, sala riservata e la partecipazione a qualche manifestazione culturale, tutto il resto è in più, è facoltativo.
· Sono stati ringraziati gli organizzatori mantovani per l'enorme mole di lavoro svolto : Bertazzoni, Saccani, Sissa, Arianna Bertazzoni, splendida ragazza, presente anche lei alla cena.
· È stato presentato il poster, realizzato da un grafico su un mio soggetto, che rappresenta il raduno, la motonave e gli sponsors con i loro prodotti.
· Sono state indicate la data e le località delle prossime feste, come riportato nel regolamento scritto ed inviato l'anno scorso, il prossimo raduno sarà : 11 -12 Ottobre 2003 a MONTECATINI, organizza Matteoni
per gli anni successivi ci sono le candidature di Napoli (Vaccaro) e Genova (Sessarego).

Durante la cena, parte emotivo-affettiva del raduno, ci sono stati frequenti intermezzi, durante i quali si sono svolte :
- 2 scenette di Persi Giorgio, collega di Bertazzoni, che ha impersonato, prima, un venditore ambulante di penne, poi, un reduce, per finire con un gradevole commiato in versi.
- la presentazione degli sponsors che hanno offerto prodotti, mantovani e non, a tutti gli intervenuti. Presentatore d'eccezione Bertazzoni, confortato dalla presenza di 2 bellissime veline, la mora e colta Sessarego di Genova e la bionda, conturbante, provocante e disponibilissima Pairotti di Saluzzo. La velina bionda era molto tesa, erano alcuni giorni che, sapendo del ruolo, aveva paura di recitare male, per cui, ogni volta che mi vedeva, mi chiedeva delucidazioni, poi, finalmente si è rilassata. Avete visto che magistrale interpretazione ha sciorinato ?


Mentre mia moglie si dilettava a parlare del nostro Polesine e della sua alluvione con il col. De Julio, ho avuto modo di apprezzare, grazie al sig. Pezzoli e al dott. Orlandini, il sapore dei vari cibi, la loro preparazione, ma soprattutto conoscere la loro origine, quale mezzo di sopravvivenza in tempi di carestia. Il sig. Tasselli, che mia moglie ricorda sempre per le meravigliose zucche che ci da regalato, era rimasto un po' isolato, finchè, improvvisamente, è transitato Pairotti , tutto preso ed emozionato dalla sua parte di velina e di cui, in altri momenti, ho conosciuto ed apprezzato la preparazione in campo enogastronomico. Li ho coinvolti in una conversazione appassionante, ma espressa in termini semplici e chiari anche per un profano come me, peccato che il suo compito teatrale l'abbia costretto ad interromperla.
· Presentazione dei commilitoni nuovi :
Di Leo Luigi, che era strafelice per avere incontrato tanti vecchi amici e la moglie Dina lo era ancora di più
Donato Guido, che, dopo averlo rincorso telefonicamente tutta l'estate, finalmente aveva ceduto e non credeva né ad una festa così ben organizzata, né ad un impatto emotivo così intenso
Filipponi Enzo, grande amico di Grandi, quest'anno assente all'ultimo momento per motivi familiari, piuttosto scettico, che doveva venire da solo ed invece ha portato anche la moglie
Malvicini Pietro, che non era venuto in precedenza per motivi familiari e quest'anno, finalmente, ha potuto constatare di persona quanto gli dicevo al telefono.
La pubblica lettura di Mazzocco e Bertazzoni dei risultati del questionario sulle mogli, con relativa consegna agli interessati della caricatura del loro conflitto domestico in termini militari.Al termine della cena, si è passati alle operazioni concrete relative a :
· Resoconto ed operazioni relative al fondo cassa . (vedi pagina relativa)
· Ringraziamento ed autoinvito con sponsorizzazione per il prossimo appuntamento sia del colonnello De Julio, sia del sig. Tasselli, TADAM.
· Raccolta e confezionamento in una borsa, sponsorizzata anch'essa, dei prodotti offerti dai vari sponsors : 1 zucca, 1 Kg di riso, 1 bottiglia di lambrusco, 1 sbrisolona, 1 tris di bottigliette di vino prosecco e merlot con i tappi verde-bianco-rosso e cappellino mimetico, 1 borsa per la spesa di tela, 1 vasetto di mostarda e 1 vasetto di marmellata.
A mezzanotte è giunta da New York la telefonata di Provera che chiedeva di Mazzocco, ma, per alcune incomprensioni con il personale dell'albergo, ha potuto parlare solo con Matteoni, ci salutava e ci faceva gli auguri, come mi aveva promesso.
Poi tutti a nanna, era suonato il silenzio e c'era in programma il contrappello dei prodotti ricevuti.
Al momento di salutarci, Ziliotto mi si è avvicinato per dirmi che l'indomani, come preannunciato, non ci sarebbe stato, perché doveva andare a caccia e che la prima preda l'avrebbe dedicata a me.
Mai nessuno mi aveva dedicato la prima preda di caccia, neanche mia moglie, sono ancora emozionato, l'avrà presa o no ? Quanta ansia mi ha provocato e mi sta provocando.

La domenica, come da programma, dopo la colazione, a gruppi, ci siamo avviati verso il centro città per il previsto giro turistico. Abbiamo potuto apprezzare Mantova come una città a misura d'uomo, m'è piaciuta tantissimo, non è asettica, ma umana. Durante il giro turistico, ho sentito Irene Finetti che, terrorizzata dall'idea di salire sulla motonave, stava reclutando compagne per restare a terra. Sapendo che mia moglie aveva lo stesso problema, ma che si era rassegnata a salire, l'ho accompagnata per Mantova chiacchierando e tranquillizzandola onde evitare che il timore prendesse il sopravvento.
Abbiamo visitato il famosissimo teatro Bibiena, però non abbiamo potuto apprezzare qualche suonata di Rita Caprai, assente per un dolore articolare. Poi abbiamo assistito alla santa Messa in Duomo.
A mezzogiorno e mezzo, ci siamo imbarcati sulla motonave, ad attenderci sulla passerella c'era il Tenente Bertazzoni con tanto di fascia da Ufficiale di Picchetto. Siamo saliti a bordo insieme : Irene Finetti, mia moglie Silvana, Valniera Revignassi ed io. Ci siamo accomodati in attesa di partire, poi, appena possibile ho lasciato tutti per dare un'occhiata al buffet, ve lo ricordate ?
Risotto alla mantovana a volontà, salumi vari : prosciutto crudo, alcuni tipi di salame, mortadella a cubetti, grana a scaglie, olive, etc. vino e liquori a volontà, pasticcini e sbrisolone, caffè.
Sono tornato sul ponte, mentre la gente iniziava a recarsi al buffet.
La motonave non partiva, ho chiesto e suggerito a Irene di mangiare qualcosa, niente da fare, mascelle serrate stava aspettando, tutta concentrata, il peggio. Mia moglie, vedendo che non si partiva e che io ero impegnato con Irene, ne ha approfittato per andare al buffet, direi ottimo e servito ottimamente. Gli unici miei rammarichi sono stati di aver bevuto poco digestivo di Saccani, era di una sua zia, invecchiato di tanti tanti anni, e di aver lasciato, ormai sazio, il risotto che mi hanno detto che esser migliore il giorno dopo. Ma torniamo a noi, abbiamo lasciato Irene a mascelle serrate prima della partenza, ebbene, in fase di partenza sono successe contemporaneamente, sul ponte e sottocoperta, 2 fatti ben precisi :
sul ponte Irene ha avuto un sussulto, in quel momento, Valniera Revignassi, non so se la ricordate, è quella biondina esile, descritta dal marito come molto molto comunicativa, proprio lei, ha iniziato a raccontarLe tutta la sua vita in un'unica puntata, dalla nascita fino al giorno dopo, perché non è riuscita a fermarsi in tempo.
Sottocoperta, Silvana, preso il risotto stava tornando sul ponte, quando, presa dal panico, in cerca di coraggio, ha lasciato il piatto con il risotto per avvinghiarsi a Retico che stava tranquillamente degustando il suo, divenendo di fatto mio socio per via di moglie.
Superati i timori iniziali, constatando che non era successo niente, le nostre 2 eroine, perché di imprese eroiche si tratta quando si parla di timori irrazionali, hanno proseguito il viaggio tranquillamente.
All'andata, 'il capitano' ci ha illustrato i paesaggi con la flora e la fauna locali.
Al ritorno, abbiamo dato spazio agli interventi di revival coinvolgendo sia i commilitoni che il personale di bordo, amici di Bertazzoni, che tanto gentilmente si erano lasciati coinvolgere.
Abbiamo presentato Marini Arcangelo di Pejo, montanaro doc finito in fanteria per sbaglio ed ora a bordo di una motonave sul Mincio, insegnante di applicazioni tecniche alle scuole medie, ufficiale mungitore della sua unica mucca tutte le mattine alle 5.30.
Non è mancato un momento di solidarietà, in cui abbiamo raccolto fondi per 340   da dedicare alle adozioni a distanza, di cui si è occupata Rosaria Faini.
Abbiamo ricordato gli amici scomparsi : Bianchi Luigi, De Maria Giancarlo, Mazzocchi Luciano e Ninno Gianni, scusate se mi sono lasciato sopraffare da una eccessiva commozione, ma Bianchi e Mazzocchi li avevo sentiti ed invitati di persona, sapevo quanto ci tenevano, per Ninno e De Maria avevo parlato con la moglie e la madre e di quelle telefonate mi ricordo tutto, era stata una cosa straziante. Avevo telefonato contento per risentirli, come ho fatto con voi, ed ho ritrovato persone affrante alle quali ho risvegliato momenti belli e rinnovato i rimpianti sopiti. Ero contento per averli ricordato con loro, ma era stata una stilettata al cuore loro e mio.
Retico, galvanizzato dall'incontro con mia moglie, ha avuto l'idea di fotografarci a gruppetti di 3 in modo da inserire sul sito, accanto al nome, anche la foto per facilitarci il riconoscimento nei prossimi incontri. Grazie a questa sua idea, mi sono fatto spedire tutte le foto e le ho raggruppate in un unico cd come voleva fare lui.
Infine, man mano che ci avvicinavamo a Mantova, il silenzio si è impadronito di noi, stavamo riemergendo alla realtà, il sogno era finito….
Siamo sbarcati in silenzio, ci siamo salutati con qualche pianto e rimpianto e a piccoli gruppi ci siamo avviati verso il parcheggio, da cui siamo ripartiti verso la realtà quotidiana.

Quanto dobbiamo dire grazie a Saccani e a Sissa, ognuno di noi, in cuor suo, lo sa, ma Bertazzoni, vabbeh che è basso di statura fisica, però l'abbiamo visto solo a cena ed in motonave, come mai ?
Si vergognava di noi ? c'eravamo tutti, mancava sempre e solo lui.
Voglio svelarvi questo mistero :
Bertazzoni, da buon cristiano qual'è, la cui missione è servire e non essere servito, dopo aver racimolato sponsors a Mantova, provincia e fuori provincia, si è fatto spedire tutti i prodotti a casa sua, tanto da avere riempito tutta la casa ed il garage di zucche. Sabato, mentre noi eravamo in giro per mostre, lui caricava, trasportava, scaricava e preparava tutti i prodotti, zucche comprese, da casa all'albergo. Dopo la cena, mentre noi andavamo a letto, lui ricaricava, trasportava e scaricava a casa tutti i prodotti rimasti. Domenica, mentre noi giravamo per Mantova, lui ha caricato, trasportato e scaricato tutti i prodotti dove c'erano i cuochi e poi a bordo della motonave. Alla fine della festa ha fatto altrettanto. Mi sono complimentato col personale di bordo per il servizio ed ho chiesto se lo facevano di professione. Mi hanno detto che loro hanno un'altra occupazione oltre a questo, ma che a Maurizio non si può mai dire di no, la stessa cosa che mi aveva confermato durante la cena il dott. Orlandini, assessore alla provincia di Mantova. Ci tenevo a dirvi questo per dimostrarvi che la dimensione del nostro cuore può anche essere inversamente proporzionale alla statura.
Grazie Maurizio.
Mi preme che sappiate che sia l'albergatore che il personale della motonave hanno fatto i complimenti agli organizzatori mantovani dicendo che non avevano mai visto gruppi così e che loro si sentivano onorati per aver lavorato per noi.
Ora Vi auguro buon Natale, che sia un Natale sereno, andate pure in letargo, io punto la sveglia a primavera, ci penserò io a svegliarvi tutti nuovamente.
Se non l'avete ancora fatto mandatemi il vostro indirizzo e-mail.
Il mio è mazzocco_remo@yahoo.it saremo più celeri e parsimoniosi.

Remo