Carissimi tutti, spero siate
in buona salute e che le cose procedano per il verso giusto.
Come ogni anno, 'a cavallo' tra la nostra festa ed il
Natale, invio un resoconto, in modo da ricordare quella bellissima giornata e
non dimenticare la nostra parte umana, ben mimetizzata all'interno dell'aspetto
sociale.
Ho atteso prima di scrivervi, perché ho lavorato come 'una bestia'
per realizzare in un unico cd, di cui vi allego 1 copia, tutte le foto dei vari
raduni, riportando per ognuna i nomi dei presenti riconoscibili. Questo cd
verrà riportato sul sito, suddividendo le foto per le varie località in cui si
è svolto l'incontro. Ad Arezzo, Squillaci aveva scattato tante foto singole,
che ho estrapolato e che verranno inserite nella rubrica, come chiesto
ripetutamente da Retico, in modo che, accanto al
nome, compaia la persona. Per le persone di cui non abbiamo la foto singola, ho
inserito nella rubrica una foto di gruppo in cui si possano riconoscere, in
modo che ognuno, al prossimo incontro, possa riconoscerli tranquillamente.
Ora, come mi ero ripromesso, cercherò di ravvivare il ricordo di quelle giornate
o, meglio, come le ho vissute io.
La sera del 4/10, mentre andavo a Mantova con Narder,
mio vicino, che abita a 30 km da casa mia, ero ancora incredulo sul fatto che
l'incontro riuscisse. Ciò è dovuto al fatto che mentre rincorro un po' tutti,
non mi rendo conto di quante persone ho radunato, di quanti abbiano aderito,
perché sono 'troppo preso' dalla ricerca. Gli ultimi,
che, per motivi vari, giustamente, non possono aderire fin dall'inizio, mi
fanno dubitare anche su quelli che aderiscono subito, per cui, fino all'ultimo
non mi sento tranquillo. Mi preoccupo per il fatto che qualcuno, in questo caso
Saccani, Bertazzoni e Sissa, si sono impegnati a voce con l'albergatore, sulla
fiducia ed anche con esborsi economici personali. Viaggiando, immerso in questi
dubbi, siamo arrivati all'albergo, dove abbiamo incontrato subito Clarizia e la moglie Maria Luisa e questo mi ha
tranquillizzato, poi abbiamo sbirciato in sala da pranzo e ne abbiamo visti
altri, tra l'altro provenienti da più lontano, e ciò mi ha convinto della
riuscita della festa. Li abbiamo attesi nella hall, non finivano mai di
mangiare. Ma quanto hanno mangiato, chiacchierato e riso, incuranti di chi li
stava aspettando ansiosamente all'esterno! Finalmente, verso le 23.30 sono
usciti e c'è stato il primo incontro, eravamo in parecchi. Il primo impatto non
si scorda mai! Subito dopo le informazioni sulla salute, il discorso è
'scivolato' immediatamente sui nuovi arrivati, i ricordi , i rimpianti e la
gioia del nuovo incontro, non c'era più spazio per le normali preoccupazioni.
Il mattino successivo, appena sveglio, mi è apparsa Mantova avvolta in una
fitta nebbia, la prima reazione è stata di disappunto per il disagio di chi
doveva ancora arrivare, poi sono riaffiorati i dubbi : verranno o no ? e
l'albergo già prenotato ? e la gita in motonave ?
A colazione, la signora Marinella Pairotti
riconosceva tra gli ospiti il campione olimpionico di canoa Antonio Rossi,
occhi azzurri e bellissimo. 'Meglio che in tv', è
stato il commento delle signore. Subito l'ho avvicinato e l'ho presentato alle
signore presenti, abbiamo scambiato qualche battuta e l'abbiamo invitato per la
cena, ma era di passaggio per Ravenna, per cui sarebbe tornato molto tardi e,
come da prassi, ci ha detto che era molto dispiaciuto di non poter partecipare.
Immerso in questi dubbi, ci siamo avviati a Palazzo Tè. In mezzo alla
nebbiolina, vi ho visto tutti ed ho notato il vostro sorriso di gioia e
soddisfazione per la riuscita della manifestazione, mi bastava questo per
essere contento, il miracolo si era ripetuto, dentro di noi la fiammella sopita
aveva ripreso vigore.
Davanti a Palazzo Tè, dopo un po' di confusione, finalmente siamo riusciti a
suddividerci in 2 gruppi, io ero con la guida Cosetta, una ragazza rossa di
capelli, molto simpatica che ha ravvivato la nostra visita con brio e
buonumore. Tralascio la parte artistica della visita a Palazzo Tè ed al Tesoro
dei Gonzaga, magistralmente organizzati da Saccani, perché non ha bisogno di essere commentata, per
parlare, invece, del suo aspetto umano.
La visita è proseguita tranquilla finchè Cosetta, la
guida, non ha risvegliato Ziliotto con una citazione
latina, ne è nato un vivace scambio verbale, che ci ha incuriosito. Questo
duetto è proseguito in un'altra stanza nella quale Cosetta ha 'trattato' il
marmo rosso di Verona, usato per alcuni caminetti, con un senso di
denigrazione, di cose poco pregiate. Non l'avesse mai fatto, ne è nato un
simpatico diverbio campanilistico tra Verona e Mantova. Il tutto è rientrato un
po' alla volta nella normalità fino alla stanza di Amore e Psiche, in cui, a
fronte della storia d'amore ivi raffigurata, Ziliotto
ha riscontrato uno strano parallelismo della storia sua con sua moglie! Com'è
strana la vita, conosci la mitologia e scopri un plagio della vita di Ziliotto, che, ormai parte in causa, ha intravisto in
alcuni affreschi anche la nascita della Padania,
quindi della lega di Bossi. In conclusione, e sono stato molto contento, grazie
a Palazzo Tè, ho conosciuto la storia di Ziliotto,
origini, amori, sua cultura personale e ambientale.
Terminata la visita, pronti per andare a pranzo 'Alle Grazie',
abbiamo invitato anche la guida Cosetta, che, rifiutando, ci ha raccontato che
non poteva perché doveva accudire al suo gatto di colore fucsia. Proprio una strana
ragazza, come si fa a pitturare un gatto color fucsia ? Stranezze della vita!!!
Solo Saccani, a detta di sua moglie Ilda, strano come
lei, poteva reclutarla.
All'ora di pranzo è successo qualcosa di imprevisto, stando alle prenotazioni,
soltanto 8-9 coppie avevano aderito al pranzo sovrumano, il resto, come me,
pensando alla cena, si era orientato verso un pranzo medio o verso il toast.
Ebbene, in trattoria, ognuno ha dimenticato il tipo di prenotazione, 'a quel paese' anche il toast, incuranti del disagio creato al
ristoratore che non riusciva a sistemare tutti, ci siamo accomodati ed abbiamo
abbordato il pranzo sovrumano, riducendolo solo alla fine per mancanza di
tempo. Un pranzo un po' particolare, ma necessario. Poi, tutti di corsa 'alla Fantozzi', perché il programma era denso ed il tempo poco,
siamo andati a visitare il Santuario delle Grazie, ricco di ex voto
particolari, costituiti da statue che rappresentavano l'evento in cui si era
manifestato il miracolo ricevuto. Sono entrato giusto in tempo per sentire un
frate redarguire qualcuno che stava parlando ad alta voce e Ziliotto
che si scusava ufficialmente a nome di tutti.
Siamo rientrati velocemente in albergo, abbiamo depositato i bagagli e siamo
ripartiti in colonna a piccoli gruppi verso il centro di Mantova per la visita
a Palazzo Ducale, ove era previsto un parcheggio con guardiani a nostra
completa disposizione. Il parcheggio in questione era vicino circa 1 km, per
cui la passeggiata è stata una cosa salutare in quel momento.
La visita a Palazzo Ducale, nonostante la verve della guida Cosetta, è stata
molto interessante, ma molto lunga, o meglio, l'abbiamo dovuto vedere in troppo
poco tempo. Abbiamo cercato di snellire la visita superando qualche sala, anche
perché, ogni 3-4 stanze, Ziliotto richiamava
l'attenzione generale con l'esigenza di fare sesso prima di cena, tra le risate
della moglie Silvana e di chi, come me, recepiva le sue lamentele.
Verso le 19.20, siamo rientrati in albergo, ero in camera con mia moglie, che
voleva rilassarsi 5-10 minuti, prima di scendere e, mentre ero 'in mutande', ho scoperto che si può dire, mi hanno chiamato
nella hall perché c'era il fotografo della Gazzetta di Mantova che doveva fare
la foto di gruppo. Mia moglie ha rinunciato alla foto, io, in qualità di
presidente non potevo, sono sceso di corsa ed abbiamo formato in tutta fretta
un gruppo. Eravamo in pochi, gli altri erano alcuni nostri ospiti che
aspettavano la cena ufficiale. Nel frattempo la sala si stava lentamente
riempiendo, ormai erano scesi tutti. Dopo aver concordato con mia moglie che il
suo posto al tavolo degli organizzatori era quello vicino alla moglie
dell'agente delle Assicurazioni Generali di Mantova e di fronte al colonnello
De Julio, mi sono avviato verso l'ingresso, per
chiedere allo stesso se era disponibile a partecipare alla consegna delle
vignette sul rapporto militare-coniugale, inventato
da me e da mia moglie. Questo nessuno lo sa, il colonnello ed il suo seguito si
sono allarmati, non volevano più entrare, volevano parlare con Bertazzoni, temevano che fossimo un'organizzazione
paramilitare. Mentre uno di loro saliva da Bertazzoni,
io ho sudato 'le classiche 7 camice' per spiegare che
non c'era niente di eversivo. Per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei
modi. Poi, di fronte a mia moglie, che era splendida, parlando con lei dei suoi
trascorsi in Polesine al tempo dell'alluvione, noi 2 siamo polesani,
si è rasserenato, tanto che, anzichè andarsene a metà
serata come i suoi amici, è rimasto fino alla fine ed, anzi, ha preso la
parola, ci ha fatto i complimenti e si è reso disponibile a venire anche il
prossimo anno. Sapevo di queste doti di mia moglie, già l'anno scorso il
colonnello Baldelli, ad Arezzo, non la mollava più.
La cena possiamo suddividerla in 3 parti .
Prima della cena, parte ufficiale del
raduno, nel discorso introduttivo è stato ribadito quanto segue :
· Mantova non fa testo, non dobbiamo trasformare l'incontro in una competizione
a chi fa meglio.
Chi organizza deve garantire solo le condizioni minime, cioè : l'albergo con
parcheggio, sala riservata e la partecipazione a qualche manifestazione
culturale, tutto il resto è in più, è facoltativo.
· Sono stati ringraziati gli organizzatori mantovani per l'enorme mole di
lavoro svolto : Bertazzoni, Saccani,
Sissa, Arianna Bertazzoni,
splendida ragazza, presente anche lei alla cena.
· È stato presentato il poster, realizzato da un grafico su un mio soggetto,
che rappresenta il raduno, la motonave e gli sponsors
con i loro prodotti.
· Sono state indicate la data e le località delle prossime feste, come
riportato nel regolamento scritto ed inviato l'anno scorso, il prossimo raduno
sarà : 11 -12 Ottobre 2003 a MONTECATINI,
organizza Matteoni
per gli anni successivi ci sono le candidature di Napoli (Vaccaro)
e Genova (Sessarego).
Durante la
cena, parte emotivo-affettiva
del raduno, ci sono stati frequenti intermezzi, durante i quali si sono svolte
:
- 2 scenette di Persi Giorgio, collega di Bertazzoni,
che ha impersonato, prima, un venditore ambulante di penne, poi, un reduce, per
finire con un gradevole commiato in versi.
- la presentazione degli sponsors che hanno offerto
prodotti, mantovani e non, a tutti gli intervenuti. Presentatore d'eccezione Bertazzoni, confortato dalla presenza di 2 bellissime
veline, la mora e colta Sessarego di Genova e la
bionda, conturbante, provocante e disponibilissima Pairotti
di Saluzzo. La velina bionda era molto tesa, erano
alcuni giorni che, sapendo del ruolo, aveva paura di recitare male, per cui,
ogni volta che mi vedeva, mi chiedeva delucidazioni, poi, finalmente si è
rilassata. Avete visto che magistrale interpretazione ha sciorinato ?
Mentre mia moglie si dilettava a parlare del nostro Polesine e della sua
alluvione con il col. De Julio, ho avuto modo di
apprezzare, grazie al sig. Pezzoli e al dott. Orlandini, il sapore dei vari cibi, la loro preparazione,
ma soprattutto conoscere la loro origine, quale mezzo di sopravvivenza in tempi
di carestia. Il sig. Tasselli, che mia moglie ricorda sempre per le
meravigliose zucche che ci da regalato, era rimasto un po' isolato, finchè, improvvisamente, è transitato Pairotti
, tutto preso ed emozionato dalla sua parte di velina e di cui, in altri
momenti, ho conosciuto ed apprezzato la preparazione in campo enogastronomico. Li ho coinvolti in una conversazione
appassionante, ma espressa in termini semplici e chiari anche per un profano
come me, peccato che il suo compito teatrale l'abbia costretto ad
interromperla.
· Presentazione dei commilitoni nuovi :
Di Leo Luigi, che era strafelice per avere incontrato tanti vecchi amici
e la moglie Dina lo era ancora di più
Donato Guido, che, dopo averlo rincorso telefonicamente tutta l'estate,
finalmente aveva ceduto e non credeva né ad una festa così ben organizzata, né
ad un impatto emotivo così intenso
Filipponi Enzo, grande amico di Grandi,
quest'anno assente all'ultimo momento per motivi familiari, piuttosto scettico,
che doveva venire da solo ed invece ha portato anche la moglie
Malvicini Pietro, che non era venuto in
precedenza per motivi familiari e quest'anno, finalmente, ha potuto constatare
di persona quanto gli dicevo al telefono.
La pubblica lettura di Mazzocco e Bertazzoni
dei risultati del questionario sulle mogli, con relativa consegna agli
interessati della caricatura del loro conflitto domestico in termini militari.Al termine della cena, si è passati alle
operazioni concrete relative a :
· Resoconto ed operazioni relative al fondo cassa . (vedi pagina relativa)
· Ringraziamento ed autoinvito con sponsorizzazione
per il prossimo appuntamento sia del colonnello De Julio,
sia del sig. Tasselli, TADAM.
· Raccolta e confezionamento in una borsa,
sponsorizzata anch'essa, dei prodotti offerti dai vari sponsors
: 1 zucca, 1 Kg di riso, 1 bottiglia di lambrusco, 1 sbrisolona,
1 tris di bottigliette di vino prosecco e merlot con i tappi verde-bianco-rosso e cappellino mimetico, 1 borsa per la
spesa di tela, 1 vasetto di mostarda e 1 vasetto di marmellata.
A mezzanotte è giunta da New York la telefonata di Provera
che chiedeva di Mazzocco, ma, per alcune
incomprensioni con il personale dell'albergo, ha potuto parlare solo con Matteoni, ci salutava e ci faceva gli auguri, come mi aveva
promesso.
Poi tutti a nanna, era suonato il silenzio e c'era in programma il contrappello
dei prodotti ricevuti.
Al momento di salutarci, Ziliotto mi si è avvicinato
per dirmi che l'indomani, come preannunciato, non ci sarebbe stato, perché
doveva andare a caccia e che la prima preda l'avrebbe dedicata a me.
Mai nessuno mi aveva dedicato la prima preda di caccia, neanche mia moglie,
sono ancora emozionato, l'avrà presa o no ? Quanta ansia mi ha provocato e mi
sta provocando.
La domenica, come da programma, dopo la colazione, a gruppi, ci
siamo avviati verso il centro città per il previsto giro turistico. Abbiamo
potuto apprezzare Mantova come una città a misura d'uomo, m'è piaciuta
tantissimo, non è asettica, ma umana. Durante il giro turistico, ho sentito
Irene Finetti che, terrorizzata dall'idea di salire
sulla motonave, stava reclutando compagne per restare a terra. Sapendo che mia
moglie aveva lo stesso problema, ma che si era rassegnata a salire, l'ho
accompagnata per Mantova chiacchierando e tranquillizzandola onde evitare che
il timore prendesse il sopravvento.
Abbiamo visitato il famosissimo teatro Bibiena, però
non abbiamo potuto apprezzare qualche suonata di Rita Caprai, assente per un
dolore articolare. Poi abbiamo assistito alla santa Messa in Duomo.
A mezzogiorno e mezzo, ci siamo imbarcati sulla motonave, ad attenderci sulla
passerella c'era il Tenente Bertazzoni con tanto di
fascia da Ufficiale di Picchetto. Siamo saliti a bordo insieme : Irene Finetti, mia moglie Silvana, Valniera
Revignassi ed io. Ci siamo accomodati in attesa di
partire, poi, appena possibile ho lasciato tutti per dare un'occhiata al
buffet, ve lo ricordate ?
Risotto alla mantovana a volontà, salumi vari : prosciutto crudo, alcuni tipi
di salame, mortadella a cubetti, grana a scaglie, olive, etc. vino e liquori a
volontà, pasticcini e sbrisolone, caffè.
Sono tornato sul ponte, mentre la gente iniziava a recarsi al buffet.
La motonave non partiva, ho chiesto e suggerito a Irene di mangiare qualcosa,
niente da fare, mascelle serrate stava aspettando, tutta concentrata, il
peggio. Mia moglie, vedendo che non si partiva e che io ero impegnato con
Irene, ne ha approfittato per andare al buffet, direi ottimo e servito
ottimamente. Gli unici miei rammarichi sono stati di aver bevuto poco digestivo
di Saccani, era di una sua zia, invecchiato di tanti tanti anni, e di aver lasciato, ormai sazio, il risotto che
mi hanno detto che esser migliore il giorno dopo. Ma torniamo a noi, abbiamo
lasciato Irene a mascelle serrate prima della partenza, ebbene, in fase di
partenza sono successe contemporaneamente, sul ponte e sottocoperta, 2 fatti
ben precisi :
sul ponte Irene ha avuto un sussulto, in quel momento, Valniera
Revignassi, non so se la ricordate, è quella biondina
esile, descritta dal marito come molto molto
comunicativa, proprio lei, ha iniziato a raccontarLe
tutta la sua vita in un'unica puntata, dalla nascita fino al giorno dopo,
perché non è riuscita a fermarsi in tempo.
Sottocoperta, Silvana, preso il risotto stava tornando sul ponte, quando, presa
dal panico, in cerca di coraggio, ha lasciato il piatto con il risotto per
avvinghiarsi a Retico che stava tranquillamente
degustando il suo, divenendo di fatto mio socio per via di moglie.
Superati i timori iniziali, constatando che non era successo niente, le nostre
2 eroine, perché di imprese eroiche si tratta quando si parla di timori
irrazionali, hanno proseguito il viaggio tranquillamente.
All'andata, 'il capitano' ci ha illustrato i paesaggi
con la flora e la fauna locali.
Al ritorno, abbiamo dato spazio agli interventi di revival coinvolgendo sia i
commilitoni che il personale di bordo, amici di Bertazzoni,
che tanto gentilmente si erano lasciati coinvolgere.
Abbiamo presentato Marini Arcangelo di Pejo,
montanaro doc finito in fanteria per sbaglio ed ora a
bordo di una motonave sul Mincio, insegnante di applicazioni tecniche alle
scuole medie, ufficiale mungitore della sua unica mucca tutte le mattine alle
5.30.
Non è mancato un momento di solidarietà, in cui abbiamo raccolto fondi per 340
da dedicare alle adozioni a distanza, di cui si è occupata Rosaria Faini.
Abbiamo ricordato gli amici scomparsi : Bianchi Luigi, De Maria Giancarlo,
Mazzocchi Luciano e Ninno Gianni, scusate se mi sono lasciato sopraffare da una
eccessiva commozione, ma Bianchi e Mazzocchi li avevo sentiti ed invitati di
persona, sapevo quanto ci tenevano, per Ninno e De Maria avevo parlato con la
moglie e la madre e di quelle telefonate mi ricordo tutto, era stata una cosa
straziante. Avevo telefonato contento per risentirli, come ho fatto con voi, ed
ho ritrovato persone affrante alle quali ho risvegliato momenti belli e
rinnovato i rimpianti sopiti. Ero contento per averli ricordato con loro, ma
era stata una stilettata al cuore loro e mio.
Retico, galvanizzato dall'incontro con mia moglie, ha
avuto l'idea di fotografarci a gruppetti di 3 in modo da inserire sul sito,
accanto al nome, anche la foto per facilitarci il riconoscimento nei prossimi
incontri. Grazie a questa sua idea, mi sono fatto spedire tutte le foto e le ho
raggruppate in un unico cd come voleva fare lui.
Infine, man mano che ci avvicinavamo a Mantova, il silenzio si è impadronito di
noi, stavamo riemergendo alla realtà, il sogno era finito….
Siamo sbarcati in silenzio, ci siamo salutati con qualche pianto e rimpianto e
a piccoli gruppi ci siamo avviati verso il parcheggio, da cui siamo ripartiti
verso la realtà quotidiana.
Quanto dobbiamo dire grazie a Saccani e a Sissa, ognuno di noi,
in cuor suo, lo sa, ma Bertazzoni, vabbeh che è basso di statura fisica, però l'abbiamo visto
solo a cena ed in motonave, come mai ?
Si vergognava di noi ? c'eravamo tutti, mancava sempre e solo lui.
Voglio svelarvi questo mistero :
Bertazzoni, da buon cristiano qual'è,
la cui missione è servire e non essere servito, dopo aver racimolato sponsors a Mantova, provincia e fuori provincia, si è fatto
spedire tutti i prodotti a casa sua, tanto da avere riempito tutta la casa ed
il garage di zucche. Sabato, mentre noi eravamo in giro per mostre, lui
caricava, trasportava, scaricava e preparava tutti i prodotti, zucche comprese,
da casa all'albergo. Dopo la cena, mentre noi andavamo a letto, lui ricaricava,
trasportava e scaricava a casa tutti i prodotti rimasti. Domenica, mentre noi
giravamo per Mantova, lui ha caricato, trasportato e scaricato tutti i prodotti
dove c'erano i cuochi e poi a bordo della motonave. Alla fine della festa ha
fatto altrettanto. Mi sono complimentato col personale di bordo per il servizio
ed ho chiesto se lo facevano di professione. Mi hanno detto che loro hanno
un'altra occupazione oltre a questo, ma che a Maurizio non si può mai dire di
no, la stessa cosa che mi aveva confermato durante la cena il dott. Orlandini, assessore alla provincia di Mantova. Ci tenevo a
dirvi questo per dimostrarvi che la dimensione del nostro cuore può anche
essere inversamente proporzionale alla statura.
Grazie Maurizio.
Mi preme che sappiate che sia l'albergatore che il personale della motonave
hanno fatto i complimenti agli organizzatori mantovani dicendo che non avevano
mai visto gruppi così e che loro si sentivano onorati per aver lavorato per
noi.
Ora Vi auguro buon Natale, che sia un Natale sereno, andate pure in letargo, io
punto la sveglia a primavera, ci penserò io a svegliarvi tutti nuovamente.
Se non l'avete ancora fatto mandatemi il vostro indirizzo e-mail.
Il mio è mazzocco_remo@yahoo.it saremo più celeri e parsimoniosi.
Remo