Pistolotto di Maurizio Bertazzoni (uomo della terra delle zucche)

 

 

                                                                                

                                                (il guardiano fedele del 54° A.U.C.)

 

 

                                                   

 

 

 


 

Perugia, 06 –07 ottobre 2007

Cari amici,

pur esitando, ho pensato che sia cosa buona e giusta, ancorché coraggiosa, che tutti voi abbiate la possibilità di ascoltare o riascoltare la preghiera, inviata dal nostro Angelo Marini, montanaro di grande purezza, che è stata letta e sofferta durante le esequie di Gino.

Gino Bibi ( 04/01/07) amava e scalava le montagne ... di cui conosceva anche i sassi ... lo chiamavano "il polpaccino d’oro" ...

 

 

 

Preghiera per chi ama la montagna

Signore, amo la montagna perché proclama la tua magnificenza.

Amo i ghiacciai, il fragore delle cascate, l’arditezza dei dirupi;

amo le foreste dei pini imbalsamate di fiori o coperte di neve,

perché esprimono la tua potenza.

Tutto questo, Signore, dia certezza alla mia fede e sicurezza al mio passo.

Amo il sentiero della valle, la pista sul nevaio, perché umili e silenziosi

mi portano alla cima e chiudono nel segreto lo sforzo di chi è passato

prima di me e la dura lotta di chi li ha aperti.

Amo la guida che porta alle cime, perché ha il passo tenace,

perché porta con sé il sapore delle rocce e canta sereno nella tormenta.

Come tutto questo, o Signore, ricorda che Tu stesso sei "guida",

che Tu stesso hai tracciato e aperto una via, dove le Tue impronte

di sangue assicurano il passo e il raggiungimento della cima.

Signore, fa che io porti con me queste voci dei monti.

Che io senta vivo il senso di chi cammina con me come in cordata,

dove la stessa sorte ci unisce in un sol corpo,

tesi in un’unica meta. Così sia.

(G. Perico S.J.)

Il 2007, amici, è davvero nato male. Un anno che ha lasciato un segno avverso nel nostro gruppo. Già a gennaio ci ha tolto un amico...

"Il servo che Tu, Signore Gesù, hai scelto è una persona savia, sapida, umile.

Non contenderà, non griderà, né si udrà più su queste piazze terrene la sua morbida voce...".

Né, quale anfitrione della sua Perugia, potrà fare qui il discorso di circostanza, per il quale ha spiritualmente "delegato" il cognato Filippo, che più <Prezioso> di così non poteva davvero essere nella preparazione di questo delicato incontro.

Nel suo nome e nel nome dei commilitoni che lo hanno preceduto nell’ascesa al cielo, noi della 3a Compagnia cercheremo di essere ancor più uniti, indulgenti e comprensivi.

Sì, Gino, vorremmo che tu lasciassi a tutti noi mortali un segno positivo e deciso: quello della compattezza di questo gruppo semisecolare, nel bene e nel male.

Altrimenti, porca la miseria, che ci sei andato a fare lassù?

Gino te ne sei andato proprio ora!

Alla vigilia della tua promessa fatica, disponibile e pronto a dare al nostro Gruppo una mano amica.

Ci hai fregato bene!

Ci hai invitato a Perugia e, appena dopo aver delineato il programma che stiamo deliberatamente rispettando, tu te ne sei volato altrove!

Se hai voluto sorprenderci, ebbene ci sei riuscito.

Siamo pure commossi, ma per chi ha avuto la fortuna di conoscerti a fondo, sottolinearlo può sembrare un’ovvietà.

Tu sei stato albero buono, chi ti ha conosciuto non può che confermarlo.

Non dimenticheremo il tuo modo schivo e misurato di essere.

Non dimenticheremo la tua sensibilità, la tua assennatezza, la tua filosofia di stare nel gruppo ... attento, ancorché polemico, pungente ... ma rispettoso, divertente, coerente e genuino.

Gino, che t’è venuto in mente di scalare il cielo!?!

Non ti bastava fermarti sulla cima più alta delle tue adorate Dolomiti?

Avresti così potuto poi riprendere il tuo lavoro all’Ente Regione, esercitato con grande professionalità, e che ti è valso il riconoscimento, da parte di colleghi e studiosi in materia, di "profondo conoscitore ed onesto difensore" del caratteristico territorio Umbro.

Perugia rimarrà un incontro strano, indelebile, voluto e perseguito da tutti noi nel rispetto della tua dichiarata disponibilità di far qui la festa.

Che bella festa, Gino!

Festa, ma quale festa!! Quest’incontro ha il sapore del cioccolato amaro...

Da lassù ci stai guidando, lo sappiamo.

Inutile che tu ti nasconda. Le tue 30 camicie colorate a scacchi, portate a rotazione, sono assai visibili.

Impossibile non notarle. Sei inconfondibile!

Sappiamo anche che l’unico periodo in cui hai portato la cravatta è stato proprio durante il Servizio militare. In quanto ne sei stato costretto!

Peraltro nessuna donna, delle diverse che hai avuto, sono riuscite ad "incravattarti"... Con la scusa di essere allergico al "soffocamento" non hai mai accettato di contrarre matrimonio...

Nei momenti topici e decisivi adottavi la tattica di rifugiarti in montagna, lassù dove osano le aquile, lontano da ogni tentazione che ti potesse incastrare e toglierti in qualche modo la libertà di comunicare attraverso il religioso silenzio dei boschi ed il "caldo" gelo dei ghiacciai.

D’altro canto, come tu sostenevi con fermezza, perché sposarsi quando di fidanzate non eri a corto?

Gino, Gino, come vedi abbiamo scoperto che eri uno stravagante sciupafemmine... Non eri bello, ma evidentemente venivano in te riconosciute altre qualità.

Fra quelle di concretezza, eri afferrato in arti culinarie. Precisando che il riferimento allude a piatti speciali di origine controllata che tu sapevi, con buon mestiere, fare per te stesso e per gli amici.

Pregiandoti di bere del buon vino rosso, un colore preferito al ... nero più che al bianco!

Ci scusiamo con te per essere in parte entrati nella sfera della privacy. Ma coi tanti satelliti artificiali che oggi ruotano nell’orbita terrestre, molto è dato di sapere dei comuni mortali. Poco che si voglia sapere ormai sfugge alle genti!

Ebbene, il tuo cuore non ha retto, ma sentiamo che in ogni passo qui a Perugia tu ci sei accanto.

Anche quando riusciamo a ridere e a scherzare.

Nessuno si aspettava questo colpo di scena.

Ma come vedi, caro sig. Tenente, anche quest’anno non abbiamo rinunciato a fare teatro...

Hai solo voluto sottoporre tutti noi presenti ad una dura prova, costringendoci a trasformare la commedia di tradizione semicomica in questa sorta di prosa drammatica che nessuno di noi, compagni di corso prima ed amici consolidati poi, era preparato ad affrontare.

Una mescolanza di tristezza e gioia che, più che nei precedenti sette incontri, potrebbe ricondurre al recupero ed al rafforzamento del valore dell’amicizia e della compattezza, al di là di fisiologiche mancanze, distrazioni, debolezze umane ed omissioni di ciascuno di noi.

Diciamo che hai voluto che Perugia rappresentasse una tappa unica nel suo genere, fortemente contraddittoria.

Ci stai facendo meditare, Gino, eccome.

In pratica, stasera, nella tua Perugia ci stai suggerendo, ce n’é davvero tanto bisogno, di affrontare il resto della nostra vita con maggior equilibrio e filosofia.

Il ricordo di te in noi sarà perenne.

Ma adesso basta con queste lodi che ti stiamo elevando e che evocano solo melanconie.

E che sappiamo ti mettono in serio imbarazzo.

-------------------------------

Perugia ha confermato di essere, ai giorni nostri, una città ...dolce.

Augusta Perusia ...

Città dominata da nobili e dallo Stato pontificio in un susseguirsi di lotte di potere.

Or dominatrice della valle del Tevere. Capoluogo regionale del <cuore verde> d’Italia.

Ricca storia etrusco-romana e, dappertutto, cioccolato!

Qui si rischia davvero il mal di pancia!

Anche i baci sono di cioccolato.

E quelli veri qui dispensati, provare per credere, assumono un gusto particolare.

"La dolciastra saliva furtiva rende la coppia giuliva".

Qui, hanno imparato che con il cioccolato si può far tutto.

Oggetti più curiosi e divertenti ... quali uova, chiavi, grappoli d’uva, cofanetti, statuine, bambole, accessori d’amore e ... anche diversi soldi ...

Oggi, in uno splendido giardino di città, in cui mi sono temporaneamente avventurato, ho goduto dello splendido panorama circostante.

Non vi dico quante <cioccolate> che ho pestato! Non erano al latte, né fondenti, né al gusto di gianduia ...

Combinazione ha voluto che, poco dopo, per la strada, sono stato spettatore di una scenetta esilarante.

Due uomini ad un certo punto vedono un’enorme chiazza marrone davanti a loro.

Il primo: "Sicuramente è cacca."

Ribatte il secondo : "No! È cioccolato."

"È cacca!"

"È cioccolato!"

I due hanno continuato così per cinque minuti fino a quando il primo propone all’altro: "Perché non l’assaggiamo?"

Ok! I due assaggiano ...

Fa il secondo: "Hai ragione! È proprio cacca! Per fortuna che non l’abbiamo pestata!"

A Perugia vi sono lussuose piscine private nelle quali, anziché nel latte, ci si tuffa nel cioccolato ... Singolare, originale davvero!

Incuriosito dai potenziali effetti collaterali, stamane in strada ho fermato una persona di colore e gli ho chiesto come faceva ad avere i denti bianchi ... Sono dovuto scappare dopo il primo calcio in culo!

Evidentemente era nero già per motivi suoi ...

Letteratura contraddittoria.

Il cioccolato è uno dei piaceri della vita.

Distende i nervi, consola e porta il sonno giusto.

Rinvigorisce e porta con sé idee geniali e felici intuizioni.

Ed ancora: il cioccolato eccita, attizza, è la cocaina degli intelligenti.

Io che ne mangio a chili:

sono nervoso, ho poche idee e gigetto rimane spesso a letto ... reagendo saltuariamente con il <tiramisù> al naturale.

Ogni occasione è buona per regalare cioccolato.

Il cioccolato è palesemente ancora "leader delle ricorrenze".

Nonostante ci sia una infausta, dolorosa recrudescenza di :

chi <ricorre> ... alle armi

chi <ricorre> ... alla violenza

chi <ricorre> ... alle minacce

chi <ricorre> ... alla vendetta

chi <ricorre> ... agli espedienti

chi <ricorre> ... alle tasse inique

chi <ricorre> ... all’aumento dei prezzi

chi <ricorre> ... alla droga

chi <ricorre> ... all’alcol

chi <ricorre> ... al gioco

chi <ricorre> ... all’ingiustizia

chi <ricorre> ... in giudizio

chi <ricorre> ... all’indifferenza

chi <ricorre> ... alla pillola afrodisiaca

chi <ricorre> ... al Viagra Katabra

chi <ricorre> ... al computer

L’imprenditore arabo <Al Lat> e quello tedesco <Fon Dent> sostengono anche che il cioccolato definisce un soggetto, cioè chi noi siamo.

Riflettiamo insieme scegliendo una delle risposte ...

Per quale motivo desideri il cioccolato?

Bisogno di zucchero

Assuefazione al cacao

Bisogno d’affetto

Prima di mangiare un cioccolato a cosa pensi?

All’ago della bilancia

Ad un appuntamento col dentista

Finalmente un momento di dolcezza

Come definiresti il rapporto col tuo partner?

Cioccolato al peperoncino, ardente!

Cioccolato al rhum, inebriante!

Cioccolato al latte, intramontabile!

Con chi faresti un bagno nella cioccolata?

Per lei

Raul Bova

George Clooney

Silvio Berlusconi

Renato Prodi

Tuo marito

Per lui

Monica Bellucci

Naomi Campbell

Tina Pica

Luxuria

Tua moglie

 

Chiunque noi siamo, cari Ufficiali uomini e Ufficiali donne, anche senza la complicità del cioccolato, si deve convenire che l’auspicio migliore è che i nostri reiterati incontri annuali dovranno rimanere semplici, scorrevoli e cordiali.

Ho scartato alfine il "cartiglio" di tre Baci Perugina.

Stava scritto:

"Il solo modo per decifrare l’enigma della sofferenza e del dolore è la via dell’amore."

"Nessuno è tanto ricco da non poter ricevere ed accettare qualcosa anche dagli altri."

"Talvolta la felicità è come il berretto. Lo cerchi ovunque, senza accorgerti che ce l’hai in testa."

"Ad maiora"

Maurizio Bertazzoni